Juve, la scossa di Max
Benzina verde per blindare la Champions. Allegri prepara il lancio di Alcaraz e la «ripartenza» di Yildiz
Il motore si è ingolfato, serve nuova benzina per ripartire immediatamente. La Juve non vince ormai da un mese (due punti in quattro partite) e non ha più bonus da spendere a meno di non compromettere tutto quanto costruito fin qui. C’è un secondo posto da difendere, c’è una qualificazione alla prossima Champions da (ri)mettere in ghiaccio, dopo che il vantaggio sulla quinta in classifica si è dimezzato in quattro settimane (da +18 a +9 sul Bologna) e c’è da ritrovare il feeling con la vittoria. Massimiliano Allegri punta sulle caratteristiche di sempre: solidità difensiva, forza mentale, motivazioni feroci. Si affida al gruppo nel suo complesso, insomma, ma auspica anche di scoprire energie nuove e giovani.
L’osservato speciale di questi giorni alla Continassa è Carlos Alcaraz, l’ultimo arrivato in casa Juve, il colpo a sorpresa di fine mercato. L’argentino sta crescendo allenamento dopo allenamento, dimostra volontà di apprendere, di migliorarsi, di inserirsi al più presto nella nuova realtà. Anche perché deve fare per forza tutto in fretta: ha tre mesi a disposizione per convincere il club bianconero a riscattarlo dal Southampton, magari ridiscutendo la onerosissima cifra del riscatto pari a 49,5 milioni. Il futuro però è adesso, e Charly cerca la prima chance da titolare dopo aver esordito a San Siro contro l’inter per una manciata di minuti e dopo aver giocato un quarto di gara a Verona sabato scorso. Nel frattempo piace per la personalità mista a sfrontatezza con cui affronta le situazioni, per il suo desiderio di emergere e, non certo meno importante, per la sua duttilità. Alcaraz può ricoprire diversi ruoli: mezzala (il preferito), centrale, trequartista, perfino attaccante. Allegri sta lavorando su di lui in previsione del lancio del tridente, già sperimentato appunto a Verona. Nelle prove di questi giorni, proprio i movimenti dell’argentino, uniti a quelli di Cambiaso potrebbero dare un volto nuovo al lato destro della squadra bianconera. Alcaraz, inizialmente esterno d’attacco, entra dentro il campo, si sdoppia tra inserimenti ed interdizione e apre la fascia all’ex genoano che si alza al livello di Vlahovic e Chiesa. Sarà presto rivoluzione tattica?
Si vedrà. Certo è che l’assetto del tridente cui tende Allegri e che fa sognare i tifosi juventini contempla Yildiz accanto a Vlahovic e Chiesa.
Il gioiello turco è esploso proprio due mesi fa con un gol eccezionale al Frosinone alla sua prima chance da titolare con la Juve, uno slalom speciale tra tre avversari concluso con un destro secco sul primo palo e via con la prima esultanza con la linguaccia “alla Del Piero”, uno dei suoi idoli. Era il 23 dicembre scorso e quel giorno la Juve ha aperto le porte al futuro. Kenan è diventato presto insostituibile, per la qualità che ha aggiunto alla manovra, per la capacità di raccordare la squadra, e di conseguenza il gioco, con Vlahovic che infatti trae beneficio dalle caratteristiche del turco, a lui più funzionali. Yildiz si è così ripetuto con altri due gol in Coppa Italia, contro Salernitana e ancora Frosinone e ha giocato da titolare otto delle ultime undici partite. Un segno chiaro della fiducia e delle responsabilità crescenti che gli ha affidato Allegri, a dispetto della carta d’identità che dice classe 2005. Così Kenan è diventato un nuovo titolare a tutti gli effetti e pazienza se adesso sta vivendo un momento «normale»; si tratta di un fisiologico adattamento alla nuova dimensione. Kenan vuole tornare in fretta decisivo per trascinare la Juve fuori dalla crisi. E domenica allo Stadium arriva proprio il Frosinone...