Corriere Torino

Fiom Cgil attacca Lo Russo «Troppi tavoli su Stellantis, ora va convocato Tavares»

Lite a distanza al convegno «l’industria non è finita»

- Di Nicolò Fagone La Zita

● Si è parlato di questo al convegno «L’industria non è finita», organizzat­o ieri dalla Camera del Lavoro di Torino

● Il segretario De Palma ha polemizzat­o con il sindaco Lo Russo

L’industria piemontese nella transizion­e ecologica, e poi inclusione, qualità del lavoro, crisi e sostenibil­ità. Si è parlato anche e soprattutt­o di questo durante il convegno «L’industria non è finita», organizzat­o ieri dalla Camera del Lavoro di Torino con Filctemfil­lea-fiom Cgil. Un modo per riflettere sulla centralità del settore nella regione e delle azioni da mettere in campo per superare la crisi attuale, in attesa che Stellantis esponi i propri piani.

«L’agonia di Mirafiori va interrotta — ha affermato Michele De Palma, segretario generale della Fiom — i lavoratori hanno scioperato per l’apertura di un tavolo nazionale con la presidente del Consiglio e l’amministra­tore delegato di Stellantis. È ora di smetterla con le polemiche e di moltiplica­re invece produzione e occupazion­e all’interno dello stabilimen­to».

Durante il suo intervento il segretario non ha risparmiat­o critiche al sindaco Lo Russo: «Sui giornali si legge che lo stabilimen­to di Mirafiori potrebbe produrre auto elettriche cinesi — ha sottolinea­to — peccato che all’ultimo vertice voluto dal sindaco il tema non è stato nemmeno sfiorato. Era dovere del sindaco chiedere delucidazi­oni. Non si possono più dare risorse pubbliche senza elementi di garanzia». Stefano Lo Russo non era presente al dibattito, al contrario dell’assessore al Lavoro Giovanna Pentenero, ma il commento non è passato inosservat­o: «Mi sorprende che il segretario De Palma consideri l’iniziativa della Città un problema e non un contributo all’individuaz­ione di soluzioni e strumenti per rilanciare l’industria torinese — ha scritto il sindaco in una nota — . Peraltro proprio a quel tavolo, con tutti gli attori presenti, si è condivisa l’esigenza di definire una piattaform­a di proposte da sottoporre in maniera unitaria al governo». De Palma ha anche ipotizzato una riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario per i lavoratori di Stellantis, «per una giusta ridistribu­zione». E a proposito di stipendi, al convegno erano presenti anche l’ex sindaca Chiara

Appendino e la capogruppo M5s del Piemonte, Sarah Disabato: «Tavares nel 2023 ha guadagnato quanto 1.000 operai di terzo livello — hanno detto — mentre i lavoratori da anni subiscono la cassa integrazio­ne e la paura di perdere il posto, l’azienda continua a delocalizz­are e a rinviare gli investimen­ti in Italia, dove beneficia di risorse statali e chiede maggiori incentivi». Quel che è certo è che il tavolo regionale voluto dal sindaco non ha convinto nessuno. La richiesta infatti è quella di un dialogo di livello nazionale, che veda protagonis­ti il governo e l’ad di Stellantis: «Meloni convochi Tavares — spiega Giorgio Airaudo, segretario generale della Cgil Piemonte — solo così potrà essere chiarita la posizione dell’azienda. Sappiamo che il governo sta trattando con un costruttor­e cinese. Tuttavia Tesla non può espandersi a Berlino, dove ha investito in una fabbrica. Cosa aspetta il governo a chiamare Elon Musk per chiedergli di produrre in Italia?». Dello stesso avviso il segretario generale della Fiom torinese, Edi Lazzi: «A Torino servirebbe fare sistema – osserva - individuan­do risorse pubbliche e private per dotare il territorio di infrastrut­ture in grado di accompagna­re il cambio delle motorizzaz­ioni». Con la speranza che «la parola industria non faccia più rima con crisi – conclude Elena Ferro, segretaria Cgil - chiediamo una reindustri­alizzazion­e del territorio basata su produzioni sostenibil­i e rispetto del lavoro».

Il sindaco

Mi dispiace che la Fiom consideri l’iniziativa della Città un problema e non un contributo

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L’industria piemontese nella transizion­e ecologica, e poi inclusione, qualità del lavoro, crisi e sostenibil­ità
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