Fiom Cgil attacca Lo Russo «Troppi tavoli su Stellantis, ora va convocato Tavares»
Lite a distanza al convegno «l’industria non è finita»
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● Si è parlato di questo al convegno «L’industria non è finita», organizzato ieri dalla Camera del Lavoro di Torino
● Il segretario De Palma ha polemizzato con il sindaco Lo Russo
L’industria piemontese nella transizione ecologica, e poi inclusione, qualità del lavoro, crisi e sostenibilità. Si è parlato anche e soprattutto di questo durante il convegno «L’industria non è finita», organizzato ieri dalla Camera del Lavoro di Torino con Filctemfillea-fiom Cgil. Un modo per riflettere sulla centralità del settore nella regione e delle azioni da mettere in campo per superare la crisi attuale, in attesa che Stellantis esponi i propri piani.
«L’agonia di Mirafiori va interrotta — ha affermato Michele De Palma, segretario generale della Fiom — i lavoratori hanno scioperato per l’apertura di un tavolo nazionale con la presidente del Consiglio e l’amministratore delegato di Stellantis. È ora di smetterla con le polemiche e di moltiplicare invece produzione e occupazione all’interno dello stabilimento».
Durante il suo intervento il segretario non ha risparmiato critiche al sindaco Lo Russo: «Sui giornali si legge che lo stabilimento di Mirafiori potrebbe produrre auto elettriche cinesi — ha sottolineato — peccato che all’ultimo vertice voluto dal sindaco il tema non è stato nemmeno sfiorato. Era dovere del sindaco chiedere delucidazioni. Non si possono più dare risorse pubbliche senza elementi di garanzia». Stefano Lo Russo non era presente al dibattito, al contrario dell’assessore al Lavoro Giovanna Pentenero, ma il commento non è passato inosservato: «Mi sorprende che il segretario De Palma consideri l’iniziativa della Città un problema e non un contributo all’individuazione di soluzioni e strumenti per rilanciare l’industria torinese — ha scritto il sindaco in una nota — . Peraltro proprio a quel tavolo, con tutti gli attori presenti, si è condivisa l’esigenza di definire una piattaforma di proposte da sottoporre in maniera unitaria al governo». De Palma ha anche ipotizzato una riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario per i lavoratori di Stellantis, «per una giusta ridistribuzione». E a proposito di stipendi, al convegno erano presenti anche l’ex sindaca Chiara
Appendino e la capogruppo M5s del Piemonte, Sarah Disabato: «Tavares nel 2023 ha guadagnato quanto 1.000 operai di terzo livello — hanno detto — mentre i lavoratori da anni subiscono la cassa integrazione e la paura di perdere il posto, l’azienda continua a delocalizzare e a rinviare gli investimenti in Italia, dove beneficia di risorse statali e chiede maggiori incentivi». Quel che è certo è che il tavolo regionale voluto dal sindaco non ha convinto nessuno. La richiesta infatti è quella di un dialogo di livello nazionale, che veda protagonisti il governo e l’ad di Stellantis: «Meloni convochi Tavares — spiega Giorgio Airaudo, segretario generale della Cgil Piemonte — solo così potrà essere chiarita la posizione dell’azienda. Sappiamo che il governo sta trattando con un costruttore cinese. Tuttavia Tesla non può espandersi a Berlino, dove ha investito in una fabbrica. Cosa aspetta il governo a chiamare Elon Musk per chiedergli di produrre in Italia?». Dello stesso avviso il segretario generale della Fiom torinese, Edi Lazzi: «A Torino servirebbe fare sistema – osserva - individuando risorse pubbliche e private per dotare il territorio di infrastrutture in grado di accompagnare il cambio delle motorizzazioni». Con la speranza che «la parola industria non faccia più rima con crisi – conclude Elena Ferro, segretaria Cgil - chiediamo una reindustrializzazione del territorio basata su produzioni sostenibili e rispetto del lavoro».
Il sindaco
Mi dispiace che la Fiom consideri l’iniziativa della Città un problema e non un contributo