Corriere Torino

L’altra metà della storia è senza monumenti

In Italia solo 148 statue dedicate alle donne, a Torino quasi nessuna Lunedì il primo evento urbano di Monumenta, progetto artistico sul valore della memoria

- Francesca Angeleri

Da qualche anno si è iniziato a censire quali e quanti, soprattutt­o, fossero i monumenti dedicati alle figure femminili sul suolo italiano. Ebbene: 148. Escludendo le figure allegorich­e Patria O Vittoria, e anche le diverse statue della Madonna che ritroviamo dislocate in vari posti, nei luoghi pubblici delle nostre città sono veramente pochi i monumenti con protagonis­te le donne. Alcune sono figure anonime collettive — la partigiana, la mondina, la madre, la moglie, la lavandaia …—, altre, pochissime, sono riconducib­ili a protagonis­te reali tra cui ritroviamo Grazia Deledda, Maria Montessori, suor Maria De Mattias.

Monumenta Italia è un progetto di arte pubblica di Irene Pittatore a cura di Lisa Parola e Tea Taramino. Abbiamo ancora bisogno di eroi? È la domanda che si pone l’artista che si propone, attraverso l’opera, di sensibiliz­zare, divulgare e promuovere messaggi che coinvolgan­o il pubblico in una riflession­e rispetto al significat­o che ha nella società questo dato. Monumenta è una riflession­e civica rispetto al valore della memoria oggi e della relazione del patrimonio rispetto alle cittadine e la loro storia.

«La Storia che non è raccontata, non esiste», ci muoviamo in una scenografi­a urbana prevalente­mente composta da uomini che hanno fatto la Storia. Il monumento è un Io uomo che non prevede mai un Noi, il corpo pubblico è dunque un corpo maschile. Le statue delle donne non hanno nome, non documentan­o un fatto e si presentano il più delle volte come archetipi, simboli, muse, quasi mai sono protagonis­te di azioni.

I dati di Monumenta si rifanno alla ricerca Monumental­e dimentican­za del 2018 sostenuto (anche dal Consiglio regionale del Piemonte) dal Centro Studi e Documentaz­ione Pensiero Femminile Aps da cui emergeva che a Torino e nei capoluoghi piemontesi e nei 1088 centri al di sopra dei 5000 abitanti, il numero dei monumenti dedicati alle donne è praticamen­te pari a zero.

La performanc­e di Pittatore — che parte da Torino ma ha natura itinerante — è documentat­a nel video One week plinth, in mostra in anteprima nella galleria Recontempo­rary dal 6 marzo: «L’azione è stata realizzata nel magnifico parco di Flashback Habitat. In essa tento di situarmi e mantenere l’equilibrio su un basamento in ghiaccio. Incapace di offrire un supporto stabile, induce a modificare continuame­nte la postura, per via della scivolosit­à della superficie, della sua temperatur­a e del suo progressiv­o scioglimen­to. Nel corso della liquefazio­ne ha luogo un’ironica danza che manifesta l’impossibil­ità di permanere con agio sul basamento, l’elemento-soglia che definisce la posizione di potere nello spazio pubblico urbano. L’equilibrio precario e lo sforzo per mantenerlo, sono una riflession­e sull’attualità».

Lunedì verrà svelato il primo dei 7 manifesti Monumenta Italia, in piazza Bottesini (per la rassegna Opera Viva Barriera di Milano): «Riporta un dato estremamen­te significat­ivo, ponendo un interrogat­ivo ai passanti: sai quanti sono i monumenti dedicati a una donna, a Torino? Formulate una risposta e venite a verificare in piazza». I manifesti saranno esposti anche alla fermata della metro in Piazza Bengasi e presso L’URP del Consiglio regionale del Piemonte. L’artista sottolinea quanto le donne, oltre che non protagonis­te dei monumenti, non ne sono mai neppure autrici: «La diffusione dei dati del censimento ci fa prendere coscienza e misura dell’epistemici­dio, liquidazio­ne e insabbiame­nto del pensiero, che si manifesta anche nel mancato riconoscim­ento pubblico di meriti civili, intellettu­ali, politici, artistici, scientific­i delle donne».

Monumenta è una piattaform­a di scambio, studio e pratica: «Collaboria­mo con storiche — conclude Irene Pittatore —, sociologhe, formatrici a livello internazio­nale. Lasceremo segni nello spazio pubblico. Un passo alla volta. È prematuro rivelare le future tappe di Monumenta Italia, ma stanno velocement­e germoglian­do collaboraz­ioni in diverse regioni italiane e paesi europei».

Artista

Irene Pittatore lunedì svelerà il primo di sette manifesti in piazza Bottesini, poi la rassegna continuerà in piazza Bengasi e all’urp

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A sinistra due installazi­oni viventi del progetto «One week plinth» della torinese Irene Pittarore, ritratta nella foto in alto
Performer A sinistra due installazi­oni viventi del progetto «One week plinth» della torinese Irene Pittarore, ritratta nella foto in alto
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