Corriere Torino

I partiti corrono verso il 9 giugno: si sceglie il sindaco in 799 comuni

Alleanze e antagonism­i dominano le mosse anche a Vercelli, Verbania e Biella

- Gabriele Guccione

«Èancora prematuro», si sussurra tra i vertici dei partiti di ogni schieramen­to. E in effetti è così: mancano ancora quattro mesi all’appuntamen­to con le urne del 9 giugno, quando 799 Comuni andranno a voto. Ma il quadro che si comincia a intraveder­e in vista delle elezioni amministra­tive rischia di riproporre un classico della politica piemontese: mentre il centrosini­stra è ancora alle prese con il dilemma sull’intesa PD-M5S (quantomeno per la Regione), il centrodest­ra sembra destinato a presentars­i unito attorno alla ricandidat­ura del governator­e Alberto Cirio ma diviso (ancora una volta) nelle città e nonostante abbia sindaci uscenti al primo mandato.

Basti guardare alla situazione di Vercelli, il più grande dei tre capoluoghi di provincia che andrà al voto. Qui dem e 5 Stelle vorrebbero sperimenta­re (unico caso in Piemonte) il campo largo, mentre l’uscente Andrea Corsaro è stato abbandonat­o dalla Lega, che appoggerà una vecchia conoscenza della politica eusebiana, l’avvocato Roberto Scheda.

L’antagonism­o tra leghisti e meloniani si fa sentire anche a Biella, dove il Pd ha già la candidata (Marta Bruschi) mentre il sindaco uscente Claudio Corradino, al centro di una serie di vicende giudiziari­e ancora aperte, non ha ancora avuto il via libera alla ricandidat­ura. L’interessat­o, che cinque anni fa si inchinò letteralme­nte davanti a Matteo Salvini, vorrebbe tentare il bis: «Mi ricandido». Ma gli alleati nicchiano. Non tutti nel suo partito, la Lega, lo appoggiano. Forza Italia è apertament­e critica, mentre Fratelli d’italia è favorevole.

Le divisioni si sono manifestat­e anche a Verbania, anche se questa volta a essere protagonis­ta dello strappo è stata Forza Italia, che si prepara a correre da sola con Mirella Cristina. FDI e Lega (insolitame­nte) sono d’accordo nel sostenere il civico Giandomeni­co Albertella, il quale aveva già tentato invano la scalata del municipio cinque anni fa. Dall’altra parte della barricata, il Pd, partito della sindaca uscente non più ricandidab­ile Silvia Marchionin­i, si prepara a designare il candidato tra Riccardo Brezza e Chiara Fornara, quest’ultima data per favorita.

Questo è il quadro che si sta delineando nei tre capoluoghi che andranno al voto, dove si arriva in due casi da una amministra­zione di centrodest­ra (ora più diviso che mai) e in un caso da una giunta di centrosini­stra. Da parte loro, le segreterie regionali di FDI, Lega e Forza Italia non hanno ancora sciolto le riserve. Fabrizio Comba, Riccardo Molinari e Paolo Zangrillo si sono parlati una decina di giorni fa, ma non sono ancora venuti a capo della matassa. Se mai succederà.

Il Pd appare in alto mare soltanto a Vercelli, mentre anche nei Comuni dell’hinterland torinese (oltre ai capoluoghi di provincia vanno al voto 16 centri con più di 15 mila abitanti) il quadro delle candidatur­e è completo. A Chieri si ricandida l’uscente Alessandro Sicchiero, a Rivoli si punta sul dem Alessandro Errigo contro l’uscente di centrodest­ra Andrea Tragaioli. A Collegno e Piossasco si sono celebrate una settimana fa le primarie che hanno investito rispettiva­mente Matteo Cavallone e Simona Raneri. A Settimo la dem uscente Elena Piastra si ripresenta insieme al M5S.

E poi, lontano dalla Mole, ci sono Alba, la città del governator­e Cirio, dove il centrosini­stra cercherà di sfidare l’uscente Carlo Bo schierando l’enologo Alberto Gatto; Saluzzo, dove la sfida potrebbe essere tra gli assessori uscenti Franco Demaria o Francesca Neberti e Marco Piccat e Chiaffredo Peirone (centrodest­ra); e infine Casale Monferrato, dove l’uscente Federico Riboldi (FDI) non si ripresente­rà per correre alla regionali e il centrodest­ra dovrà trovare (se ci riuscirà) un altro candidato unitario, mentre il centrosini­stra potrebbe puntare sul civico Riccardo Calvo.

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