Corriere Torino

«In un rudere di pietra e rovi ho trovato il mio Buen Retiro»

ULTIMO PIANO IL PROGETTO

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impiegati, segni e ritmo architetto­nico sono in perfetto connubio. Si tratta di un impegno palpabile verso le abitazioni a emissioni zero e la promozione delle risorse locali quali legno provenient­e da filiere corte.

«La casa del Broglio è cruciale perché l’ho costruita per me stesso senza le esigenze di un cliente». Da tempo Castellino esplora la Valle Stura, il suo primo progetto di recupero è stato il «castrum» di

Dario Castellino è nato a Cuneo nel 1965 e si è laureato in architettu­ra al Politecnic­o di Torino nel 1993. Nel 1994 ha fondato l’omonimo studio che si occupa di progettazi­one architetto­nica, restauro, riqualific­azione urbana, recupero di edifici religiosi

Il Buen Retiro è tra i 5 finalisti nella categoria Architettu­ra Privata del Wood Architectu­re Prize 2024

Roccasparv­era, «durante il Covid ho scoperto questo antico rudere e l’ho liberato dalla vegetazion­e. Ho avvertito l’energia del luogo. Entrare in contatto con la natura è fondamenta­le, è da lì che prende forma il disegno architetto­nico».

Il Buen Retiro è tra i 5 finalisti nella categoria Architettu­ra Privata del Wood Architectu­re Prize 2024 promosso da Klimahouse. È una dichiarazi­one d’amore per la vita rurale e un riflesso dell’impegno di Castellino nel valorizzar­e le piccole borgate alpine (suo è stato il progetto di recupero della famosa Borgata Paraloup, luogo storico della Resistenza).

Nelle nostre vallate si sta sviluppand­o un interessan­te dibattito sul futuro della montagna, che condivide le stesse sfide di modificazi­one ecosistemi­ca affrontate dall’uomo in tutto il pianeta. «La montagna sta diventando un laboratori­o di idee prezioso,

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