Il distretto delle librerie, tra storiche e new entry
Il «triangolo di carta» è tra via Po, via Principe Amedeo e la Gran Madre Tra le ultime arrivate ci sono l’antiquaria Bosio e Fuori dal tempo
ATorino, c’è un «triangolo di carta». La base si appoggia su via Bogino, sede del Circolo dei lettori, e i suoi lati si estendono a est, sulle direttrici comprese tra via Po e via Principe Amedeo, fino ad arrivare all’ideale vertice della Gran Madre. Il progressivo moltiplicarsi di librerie al suo interno e nelle immediate vicinanze — antiquarie, specializzate o generaliste che siano — rimanda a quella virtuosa «atmosfera sociale e industriale» propria degli agglomerati industriali dell’ottocento: ecco perché ci piace pensare a quest’area come a un fertile «distretto dei libri».
A poca distanza dal Circolo s’incontra la Comunardi di via San Francesco da Paola 6, fornitissima libreria «aperta tutti i giorni» che fu tra le prime a specializzarsi in storia del cinema e fumettistica. Poi, superata la storica Libreria Gatto di via des Ambrois, ci si trova davanti alla prima tra le nuove arrivate. La Libreria Antiquaria di via Principe Amedeo 27 è gestita da Dedalo M. Bosio, e da qualche mese le sue vetrine attirano gli occhi dei passanti con libri antichi e di modernariato ben esposti accanto a originali oggetti vintage. «Un libraio deve essere anche un po’ scenografo — scherza Bosio — e al caos un po’ retrò dei mucchi di libri sparsi, preferisco l’ordine e una buona catalogazione». Qualità che gli derivano dalla tradizione («la mia famiglia gestiva un negozio di antiquariato di via Palmieri») e dalla esperienza di quattro anni agli archivi informatici universitari. «Cerco di tradurre questo rigore pubblicando cataloghi periodici, come l’ultimo dedicato alla montagna, e prediligendo il rispetto per la raccolta mirata più che per il feticismo di un certo collezionismo. Cosa mi affascina di un libro? È democratico; non è più censurabile, al contrario di un testo digitale; crea e descrive mondi e anche se è antico ha sempre qualcosa da dire».
Proseguendo verso il Po, incontriamo tre librerie racchiuse in pochi metri. Al 33 di via Principe Amedeo c’è Bardotto che da qualche mese si è trasferita qui con il suo vivace spazio per eventi e presentazioni. Di fronte, al civico 38, Equilibri rappresenta dal 2005 una realtà apprezzata nel campo dell’usato che anima un tratto di via condiviso tra cultura e food; poco più avanti, incontriamo Libro Mastro, l’altro spazio dell’usato che occupa l’angolo con via delle Rosine. E spingendosi poco oltre, in via Maria Vittoria 36, è d’obbligo una sosta alla Oolp (dalla cui costola è nata la Mille Oolp di via dei Mille, 30), rinnovatasi sotto la gestione di Elena Vellano e Giovanna Martini e che da quasi mezzo secolo è il punto di riferimento per cataloghi di prestigio oltre che per stuzzicanti curiosità letterarie. Il vertice «basso» di questo ideale triangolo coincide quell’ibrida bottega di corso Casale 10, a pochi passi dalla libreria Borgopo’, che nel suo seminterrato ti accoglie come in una grotta straboccante di tesori di carta.
L’ultimo lato di una passeggiata letteraria di circa un’ora (acquisti esclusi), è il più fitto e variegato. Si comincia dalle antiquarie Xodo (all’angolo con via Bava), Soave (in via Po, 48) e Il Cartiglio (al 32), e si risale fino alla storica Giappichelli di via Vasco (al momento però chiusa al pubblico), a pochi metri da La Bussola e dalle tradizionali bancarelle dell’usato. A metà strada, al 2 di via Montebello, c’è la «new entry» Fuori dal tempo di Emanuela Crosetto — con alle spalle un’esperienza da libraia per 13 anni a Chieri — che ci accoglie nel suo salotto librario circondato di arredi e oggetti d’autore: «Mi piace selezionare i libri che espongo, soprattutto per i bambini, e scoprire poco alla volta i generi più apprezzati dalla mia clientela». Si dice sorpresa per il successo della letteratura sulla botanica — «non credevo interessasse così tanto nel centro di Torino» — e per i vantaggi «imprevisti» di trovarsi a poca distanza dal Museo del Cinema: «Non immagina quanti libri abbiamo venduto su Tim Burton, nei giorni in cui è stato qui: è bello pensare che su qualcuno di essi ci sarà finita la sua firma».
Effetto Tim Burton sullo shopping: «Abbiamo venduto tantissimi libri sul regista, magari su qualcuno sarà finito il suo autografo»