Ora la telemedicina disegna il suo domani dopo tre anni di sperimentazione
Coinvolti 1.550 pazienti e formati gli operatori
Un milione e 400 mila euro per implementare i servizi di telemedicina nel cuneese. È la cifra stanziata da Fondazione Crc nel triennio 2022-2024 destinata a nuovi progetti di telemedicina promossi dalle Asl Cn1 e Cn2 e dall’azienda ospedaliera santa Croce e Carle. Un’attività che ha coinvolto oltre 1550 pazienti afferenti alle strutture di cardiologia, diabetologia, oncologia, ginecologia e in particolare l’ambulatorio di nefrologia del distretto e di cui la fondazione ha presentato i risultati pochi giorni fa.
Il piano per la nuova telemedicina del cuneese nasce all’indomani della pandemia con l’obiettivo di incoraggiare lo sviluppo sistemico e coordinato di processi innovativi di telemedicina, di favorire l’accesso alle cure, anche da remoto, e di promuovere la qualità dei servizi sanitari. E proprio per implementare questi passaggi, è stato costituito un tavolo di co-progettazione ed è stato possibile conoscere i bisogni del territorio, individuando le necessità dei cittadini e incentivando risposte adeguate e velocemente cantierabili in ambito Telemedicina.
Ogni Azienda coinvolta ha contribuito a definire il quadro dei bisogni di salute e lavorato alla definizione di un programma pluriennale di implementazione della Telemedicina. A partire da queste premesse, sono stati sviluppati 3 progetti che hanno operato sulle diverse zone della provincia nei due anni passati, coinvolgendo pazienti assistiti da remoto, con positive ricadute anche sugli operatori sanitari coinvolti, che sono stati formati all’utilizzo delle tecnologie e alle nuove modalità organizzative necessarie per supportare i nuovi processi. «Il progetto telemedicina, che abbiamo sostenuto è stato sperimentato e sviluppato negli ultimi due anni grazie alla stretta collaborazione con Asl Cn1, Asl Cn2 E Ao Santa Croce E Carle – spiega Ezio Raviola, presidente della fondazione -. E siamo lieti di poter dire che il programma ha dato i suoi frutti sapendo coinvolgere molti pazienti e riuscendo a sostenere lo sviluppo di processi innovativi, finalizzati a garantire un migliore accesso alla cura per tutti e a migliorare la qualità dei servizi offerti». online