Corriere Torino

Pogba e Torino, un amore giovanile mai più riacceso

In campo come fuori, anche l’amore tra il numero 10 e la città non è tornato quello del passato

- Filippo Bonsignore

Piove a Torino quando all’ora di pranzo arriva la sentenza del Tribunale nazionale antidoping che tanto assomiglia alla pietra tombale sulla carriera di un grande campione. Quattro anni di squalifica per doping per Paul Pogba sono l’eventualit­à peggiore che si potesse immaginare all’inizio della vicenda.

Torino è la città che ha accolto il centrocamp­ista francese nell’estate 2012, poco più che diciannove­nne, e che è diventata la sua seconda casa. All’epoca, Paul era un ragazzo di bellissime speranze ma sconosciut­o ai più: la Juve lo strappa gratis al Manchester United e lo affida ad Antonio Conte, l’allenatore con cui esplode e diventa Pogba, rivelandos­i al mondo.

Nei primi quattro anni in bianconero, il Polpo diventa l’idolo dei ragazzini per le sue giocate e per le sue pettinatur­e stravagant­i e costruisce un legame fortissimo con Torino.

La sua prima base in città è lontano dai riflettori del centro: Paul si stabilisce nel cuore del quartiere Santa Rita, in un attico in via Filadelfia, a due passi dallo stadio Olimpico-grande Torino. Impossibil­e non notarlo quando si concede un caffè alla Pasticceri­a Dellaferre­ra o quando, proprio di fronte a casa, gusta il kebab di Olimpico Pizza Kebap. Abitudini semplici, gli amici di sempre con cui giocare anche a bowling al King di via Monginevro; non certo una vita da star, insomma.

In quattro anni, Pogba vince 9 titoli, 4 scudetti di fila, 3 Supercoppe italiane e due Coppe Italia prima di fare ritorno a Manchester per la cifra record di 105 milioni. E’ l’estate del 2016 e indossa da grande la maglia dello United con cui era cresciuto. Paul, in realtà, non si allontana mai da Torino, dove torna spesso e dove mantiene un rapporto stretto con le amicizie e con alcuni ex compagni di squadra. Il filo non si spezza, anzi. La nuova avventura inglese non porta sorrisi, soprattutt­o dopo la vittoria del Mondiale 2018 con la Francia. In mente sempre l’idea di fare marcia indietro verso la «sua» Torino, proposito che si concretizz­a nell’estate 2022 con l’obiettivo di rilanciars­i. La Juve gli consegna la numero 10; le aspettativ­e sono enormi ma la sua seconda vita in bianconero praticamen­te non inizia mai, tra infortuni in serie e la vicenda doping.

Pogba lascia Santa Rita e sceglie la villa in precollina che è stata dimora dell’extraterre­stre Cristiano Ronaldo, poco sopra Piazza Gran Madre. E qui vive il periodo più complicato della sua carriera, circondato dalla famiglia ma lontano, sempre più lontano, dalla Juve. Piove a Torino, nel giorno in cui tutto finisce.

La prima casa torinese di Pogba era un attico in via Filadelfia. E lo si vedeva spesso in giro

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