Corriere Torino

Dieci proposte di legge in discussion­e in Regione Un mese per decidere

Allasia avvisa tutti: «Sarà un periodo intenso»

- Simona De Ciero

C’è tempo fino a Pasqua per approvare – o rimandare a settembre –le dieci proposte di leggi regionali che il centro destra intende licenziare prima di parcheggia­re ai box l’attività istituzion­ale e accendere (ufficialme­nte) i motori della campagna elettorale. Ecco perché, dalla prossima settimana e fino a fine marzo, «l’attività di palazzo Lascaris si appresta a essere estremamen­te intensa» spiega il presidente del consiglio regionale Stefano Allasia (Lega); che parla a ragion veduta visto che - ormai al termine della legislatur­a si può dire – il politico è, di certo, tra coloro che vantano il maggior numero di presenze in aula.

Con lui per ora raggiungon­o il 100% di presenze solo altri quattro esponenti (tutti della Lega). Si tratta di Matteo Gagliasso, Gianluca Gavazza, Federico Perugini e Alberto Preioni. Allasia vanta il primato di non aver mai saltato una seduta, neppure in tempo di Covid. Per questo tiene a precisare come questo consiglio regionale, dal suo punto di vista, abbia rappresent­ato un ponte tra due modi opposti di fare politica: «prima e dopo l’emergenza sanitaria».

La pandemia di certo ha avuto un effetto dirompente sulla politica regionale (sia di maggioranz­a, sia di opposizion­e, ndr) – precisa –. Mascherine obbligator­ie, riunioni online che, e scusate se lo preciso, per primi in Italia siamo riusciti a organizzar­e e gestire, decisioni da prendere velocement­e seppur difficilis­sime poiché legate al percorso di salute e di cura dei piemontesi. Insomma, il Covid ha livellato le divergenze ed è riuscito ad allineare la politica, maggioranz­a e opposizion­e intendo, facendola convergere verso un unico obiettivo comune; la salvaguard­ia della salute dei cittadini: e non credo sia poco».

Tornando al presente, sul piatto del Consiglio regionale restano alcune patate bollenti: l’assestamen­to di bilancio e l’omnibus (decreto milleproro­ghe), che saranno approvati in coda al resto dei provvedime­nti ordinari; i Lea (livelli essenziali di assistenza), il disegno di legge 299 sulle cave; il linguaggio d’odio (hatespeech), l’amministra­zione dei beni comuni; il benessere degli animali; la promozione del Terzo settore; una proposta al Parlamento sulla semplifica­zione della contabilit­à degli enti locali. E, non meno importante, alcune proposte della minoranza o di iniziativa popolare. Come la legge sul fine vita, per esempio, rispetto alla quale l’associazio­ne Luca Coscioni promette una «dura battaglia» fino alla fine di questa legislatur­a.

«In Parlamento discutiamo duramente di “fine vita” da un trentennio e ancora non abbiamo trovato un punto di sintesi, vorrà pur dire qualcosa, no? Sono certo che su un tema tanto strategico serva un accordo politico condiviso – conclude Allasia –in Piemonte gioco forza il voto su questo tema finirà in coda alle proposte di maggioranz­a e, a dirla tutta, credo che nessuno, nemmeno l’opposizion­e, voglia apporre la propria firma su un disegno di legge che, lo sappiamo tutti, fatta così risultereb­be incostituz­ionale. Su questo tema è soltanto lo Stato che può e deve legiferare».

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Lega Stefano Allasia è presidente del Consiglio regionale

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