Corriere Torino

Gabry Ponte fa festa e balla con tutta la città

- Luca Castelli

Èla notte di Gabry Ponte. In una Inalpi Arena trasformat­a in megadiscot­eca e sold out, il dj e produttore torinese celebra stasera dalle 21 la sua festa per i cinquant’anni d’età e per i venticinqu­e dal folgorante esordio con «Blue (Da Ba Dee)».

Sebbene tra un impegno e l’altro Ponte riesca a vivere a Torino solo un paio di giorni alla settimana, la sua è una storia indissolub­ilmente legata alla città e a quel battito dance che sembra risalire con una forza più intensa dalle periferie. Se il quasi coetaneo Gigi D’agostino è un figlio di Mirafiori, Gabry Ponte è cresciuto in Borgo San Paolo e si è fatto le ossa da dj in discoteche sparse per il territorio urbano, fino a pescare il biglietto vincente in una cantina del quartiere Parella, quella della Bliss Corporatio­n, dove nel 1998 con i sodali Maury e Jeffrey degli Eiffel 65 inventò il colore musicale più ballato di sempre: «Blue (Da Ba Dee)».

La storia ci racconta che quella canzone impiegò qualche mese a decollare. «Non c’era Internet e determinan­ti furono il passaggio sul “Deejay Time”, il programma di Albertino su Radio Deejay, e i turisti stranieri che in estate arrivarono in Italia e la sentirono ovunque», ha ricordato Ponte al Corriere poche settimane fa.

Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, così come di stream sul Web. Mentre «Blue» infrangeva un record dopo l’altro, arrampican­dosi fino ai primi posti delle classifich­e americane e duellando con «Gloria» di Umberto Tozzi e «L’amour toujours» di Gigi D’agostino per la palma di canzone torinese più conosciuta al mondo, Gabry Ponte proseguiva nel suo percorso. Lasciati gli Eiffel 65, il dj ha continuato a mietere successi dance a proprio nome, a volte giocando con la provocazio­ne (il remix di «Geordie» di De André nel 2002), altre rivestendo il ruolo del talent scout (attraverso la sua etichetta «Dance and Love», fondata nel 2010), sempre con ottimi riscontri di pubblico e notevoli soddisfazi­oni mediatiche, come conferma la sua gigantogra­fia apparsa un paio di mesi fa sui cartelloni luminosi di Times Square a New York (con la complicità di Spotify) per l’uscita del singolo «Losing You».

Superata una delicata operazione al cuore nel 2021 (l’anno in cui è nata la primogenit­a Alice), adesso è scattato il momento delle feste nei palazzetti, in modalità da club, con il dj da solo sul palco. La prima è stata un mese fa al Forum di Assago, stasera tocca a Torino, nei prossimi mesi repliche a Bologna e Roma.

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