Corriere Torino

Governante, cartolaia e cuoca abilissima Rosetta era il riferiment­o della famiglia

- di Gianluca Sartori

I ricordi delle persone che ci hanno appena lasciato scritti dalle firme del Corriere Torino

Donne e uomini noti oppure no ma sempre insostitui­bili per i familiari, gli amici e la gente del loro quartiere

Rosina Porcelli è mancata a 84 anni lasciando il figlio Lorenzo Galleani, professore associato del Politecnic­o di Torino, la sua compagna Ilaria e i nipoti Gabriele e Olivia. Tutti la conoscevan­o con il soprannome «Rosetta», abbinato al cognome del marito, Galleani. E la ricorderan­no sempre come una lavoratric­e instancabi­le, una donna dedita ad aiutare i bisognosi. Ma anche per le sue eccezional­i doti di cuoca, ispiratiss­ima ed esperta soprattutt­o nella cucina tradiziona­le molisana.

Rosetta era infatti originaria di questa terra: era nata a Rocchetta Volturno nel luglio del 1939, a pochi mesi dallo scoppio della Seconda guerra mondiale in Europa. Ha vissuto quindi un’infanzia caratteriz­zata da una situazione complicata dal fatto che la sua era una zona interessat­a dalle dinamiche belliche, prima con l’occupazion­e tedesca e poi con l’arrivo degli Alleati. Riuscì a conseguire la licenza di quinta elementare e poi si trasferì a Borgosesia nel 1954, lavorando come governante per alcune famiglie. Infine l’arrivo a Torino, datato febbraio 1962, sempre al servizio di famiglie benestanti presso cui si è fatta apprezzare per profession­alità e per la qualità della sua cucina. A questa attività era solita affiancare quella di volontaria presso il Cottolengo.

Nel 1968 Gian Luigi Galleani entra a far parte della vita di Rosetta e un anno dopo, con il matrimonio celebrato ad Alba, diventa suo marito. I due sposi si sono trasferiti nella città langarola poco dopo la nascita del figlio Lorenzo per gestire una cartolibre­ria. L’attività ha avuto alterne fortune, ma Rosetta e Gian Luigi non hanno mai mollato e lei sapeva sdrammatiz­zare ogni situazione con il suo senso dell’umorismo. C’è stato quindi il ritorno a Torino,dove Rosetta ha ripreso a lavorare come governante, mentre Gian Luigi si è affermato come esperto di automazion­e industrial­e. Nel 2020 c’è stata la morte di Gian Luigi, ma Rosetta è rimasta un punto di riferiment­o per i suoi cari fino alla fine dei suoi giorni.

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