«Mi candido con Avs e tifo per il campo largo»
Roberto Tricarico, ex assessore del Pd, si schiera con Bonelli: «Un nome comune è possibile»
«Se riusciamo ad imporci a Torino la partita delle elezioni in Piemonte è aperta: non lo dico io ma i numeri». E sulle alleanze? «Io sono perché tutte le forze di opposizione si convincano che l’esempio sardo si possa replicare qui restando uniti».
Roberto Tricarico, storico esponente Dem e collaboratore della ex giunta Appendino, si mostra ottimista e aperto al confronto nella sua nuova veste di candidato alle elezioni regionali in Piemonte nella lista di Alleanza Verdi-sinistra.
Cosa l’ha convinta ad accettare la proposta del leader dei
Verdi Bonelli?
«Ho dato la disponibilità a Bonelli sulla base di una doppia sfida: Torino al centro della politica piemontese e le periferie della nostra città nel cuore della politica torinese. L’alleanza Verdi-sinistra deve essere un vero luogo per far innamorare i giovani della politica. E le adesioni delle ultime settimane non fanno che dimostrarlo. L’arrivo di Mimmo Lucano mette al centro il sentimento di politica sentito dalle nuove generazioni».
Lei parla delle periferie, che negli ultimi hanno sperimentato il fenomeno dell’astensione che è più difficile da convertire in un voto. Come pensate di riconquistarle?
«La mia faccia e la mia storia sono a disposizione proprio per raggiungere questo obiettivo. Sono stato assessore alla periferia, ho riqualificato via Artom demolendo due casermoni e ho 18 mila famiglie che vivono nelle case popolari che mi fermano per strada per fare un sopralluogo in casa. Quello che voglio dire, è che l’unica strada per combattere l’astensione è fare un percorso con le persone partendo dal basso».
Nella sua carriera politica si è battuto per l’alleanza tra Movimento 5 Stelle e Partito
Democratico al punto da essere definito come «federatore» o «uomo ponte». Secondo lei quali reali possibilità ci sono di raggiungere questa alleanza?
«Pd e 5 stelle stanno facendo a gara per scaricare le responsabilità su chi fa saltare l’accordo, quando invece dovrebbero conquistare la forza per raggiungere questa alleanza. La Sardegna insegna che chi non si mette in coalizione e porta avanti iniziative di bandiera, viene punito dall’elettorato e lo dico anche rispetto al terzo polo. Dobbiamo prendere questo esempio e portarlo in Piemonte superando le accuse reciproche. La vittoria in questo territorio sarebbe una spinta non solo locale ma anche a livello nazionale. E sul candidato comune, dico che la classe dirigente è così ampia e valida che c’è l’imbarazzo della scelta: da un’alleanza forte nascerà un nome altrettanto forte».
Il programma
«Voglio rimettere al centro della politica le periferie e le nuove generazioni torinesi»