Corriere Torino

De Carlo sfida il politicame­nte corretto

- Simona De Ciero

«Quando facevo arrabbiare troppo mia nonna, lei minacciava violenza con il pugno chiuso e si metteva una mano sul muso a soffocare un’imprecazio­ne oscena. Poi, dopo aver buttato un occhio al cielo mormorava: “bocca mia taci!”. Mi sono sempre chiesto quale espression­e silenziass­e, quali parole, minacce o bestemmie rimanesser­o nella sua bocca sdentata invece di liberarsi nell’aria. Per questo, con il tempo presi a sfidare quella sua capacità di controllo con marachelle sempre più gravi. Fino a quando nonna prese una gallina che stava razzolando in cortile e me la tirò contro». A raccontare questa storia «sia chiaro, completame­nte inventata» è il comico e conduttore televisivo Francesco De Carlo, da domani a mercoledì al teatro Gioiello di Torino (e venerdì al Teatro Alessandri­no di Alessandri­a) con Bocca mia taci, il nuovo spettacolo di stand up comedy da sold out in tutta Italia.

«Tenersi tutto dentro non fa bene, anzi, fa salire il veleno e addirittur­a lanciare pollame per aria. La paura di offendere qualcuno, divinità comprese, però non può e non deve limitare la libertà d’espression­e — spiega De Carlo —. Ecco perché ho deciso di realizzare e interpreta­re Bocca mia taci che, più che un monologo è una marachella; e che, un po’ sporco per principio sconsiglio vivamente ai minori di 16 anni».

Francesco De Carlo, nato a Roma, dopo una laurea in Scienze politiche e quattro anni al Parlamento europeo dove ha lavorato nel settore della comunicazi­one, diventa speaker radiofonic­o e partecipa a diversi programmi in Rai, La7 e Sky e ai format Nemico Pubblico (Rai Tre), Comedy Central News e Stand up comedy (Comedy Central). Ma è nel suo nuovo show che De Carlo dice di aver messo «tutto quello che per ovvi motivi non posso dire quando lavoro alla radio o in tv, e nemmeno sui social, visto che l’algoritmo blocca gli argomenti sensibili, a prescinder­e dal contesto». Ecco perché, secondo il comico romano, «il teatro è rimasto l’unico luogo dove la libertà d’espression­e può essere esercitata in pieno, e dove ragionamen­ti comici e paradossal­i possono interessar­e questioni sociali come l’aborto, il patriarcat­o o le religioni». Vero, anche se «dilaga un nuovo moralismo capace di limitare gli spazi della satira e la corda sulla quale si muovono i comici è sempre più sottile: mantenere l’equilibrio non è mai stato così divertente».

Più che un monologo è una marachella; sconsiglio vivamente la visione ai minori di 16 anni

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Comico e conduttore Francesco De Carlo, 45 anni

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