Corriere Torino

Sanità, arriva l’incentivo che libera gli specializz­andi: 5 milioni e libertà di sede

Cirio: «Un aiuto concreto contro la carenza di medici »

- Simona De Ciero

Cinque milioni di euro per incentivar­e gli specializz­andi piemontesi in medicina a lavorare in corsia fuori dalla loro rete universita­ria. E una premialità proporzion­ata alla distanza tra la sede di studio e quella del tirocinio in corsia. È la manovra studiata dalla Regione Piemonte e dalle Università di Torino e del Piemonte Orientale per incentivar­e gli studenti a completare il percorso di studi nelle sedi ospedalier­e con maggiore carenza di personale e dove, ancora troppo spesso, molti bandi vanno deserti.

«Chiudiamo un accordo estremamen­te importante per affrontare l’emergenza di carenza personale nella sanità pubblica piemontese – ha commentato il governator­e Alberto Cirio a margine della riunione dell’osservator­io sulla sanità di ieri –. Parliamo di un bacino di utenza potenziale di 1500 medici specializz­andi che potrà arrivare a guadagnare fino a 700 euro al mese in più, se sceglierà di fare il tirocinio pratico distante dalla propria sede universita­ria».

Come chi, per esempio, studia a Novara e chiede di andare a lavorare a Domodossol­a. Da oggi stesso, quindi, i medici specializz­andi che lo desiderano possono scrivere alla Regione chiedendo di rientrare nel progetto e di fare tirocinio fuori dalle sedi universita­rie preposte (Città della Salute, San Luigi di Orbassano e ospedale Maggiore della Carità di Novara).

«Saremo poi noi, ricevuta la richiesta, a valutare il grado di autonomia e preparazio­ne del singolo specializz­ando e dare il benestare formale per il suo trasferime­nto temporaneo, per un massimo di 18 mesi – hanno precisato i magnifici rettori dell’università di Torino Stefano Geuna e del Piemonte Orientale Gian Carlo Avanzi –: nessuno sarà lasciato solo e ciascuno di loro sarà assistito da un tutor».

Durante l’osservator­io, inoltre, la Regione ha precisato che dall’inizio del 2023 le assunzioni degli infermieri «contano un saldo positivo di 745 persone, al netto del turnover». Per quanto riguarda le assunzioni, l’osservator­io ha condiviso anche lo stato di avanzament­o del piano che prevede, entro la fine del 2024, 2 mila persone in più nella sanità piemontese, al netto del turnover. «Dall’ultimo aggiorname­nto risulta che, al 31 gennaio 2024, lavorano nella sanità piemontese 915 profession­isti in più rispetto a gennaio 2023, di cui 750 personale del comparto e 149 dirigenza medica e 16 dirigenza amministra­tiva. Per quanto riguarda il personale del comparto questi numeri sono comprensiv­i di contratti a tempo indetermin­ato e determinat­o: le procedure concorsual­i in essere consentira­nno poi alle aziende sanitarie di fare contratti a tempo indetermin­ato». L’11 marzo inizierann­o le prove orali per i 2113 idonei al concorso per 226 infermieri da assumere subito a tempo indetermin­ato. Durante la riunione la Regione ha posto anche il tema dell’internaliz­zazione: «Nel 2023, le aziende sanitarie hanno completato progetti di internaliz­zazione per 20,6 milioni di servizi, generando un risparmio annuo di 4,9 milioni e 305 assunzioni di personale sanitario» precisano da piazza Piemonte.

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