Sanità, arriva l’incentivo che libera gli specializzandi: 5 milioni e libertà di sede
Cirio: «Un aiuto concreto contro la carenza di medici »
Cinque milioni di euro per incentivare gli specializzandi piemontesi in medicina a lavorare in corsia fuori dalla loro rete universitaria. E una premialità proporzionata alla distanza tra la sede di studio e quella del tirocinio in corsia. È la manovra studiata dalla Regione Piemonte e dalle Università di Torino e del Piemonte Orientale per incentivare gli studenti a completare il percorso di studi nelle sedi ospedaliere con maggiore carenza di personale e dove, ancora troppo spesso, molti bandi vanno deserti.
«Chiudiamo un accordo estremamente importante per affrontare l’emergenza di carenza personale nella sanità pubblica piemontese – ha commentato il governatore Alberto Cirio a margine della riunione dell’osservatorio sulla sanità di ieri –. Parliamo di un bacino di utenza potenziale di 1500 medici specializzandi che potrà arrivare a guadagnare fino a 700 euro al mese in più, se sceglierà di fare il tirocinio pratico distante dalla propria sede universitaria».
Come chi, per esempio, studia a Novara e chiede di andare a lavorare a Domodossola. Da oggi stesso, quindi, i medici specializzandi che lo desiderano possono scrivere alla Regione chiedendo di rientrare nel progetto e di fare tirocinio fuori dalle sedi universitarie preposte (Città della Salute, San Luigi di Orbassano e ospedale Maggiore della Carità di Novara).
«Saremo poi noi, ricevuta la richiesta, a valutare il grado di autonomia e preparazione del singolo specializzando e dare il benestare formale per il suo trasferimento temporaneo, per un massimo di 18 mesi – hanno precisato i magnifici rettori dell’università di Torino Stefano Geuna e del Piemonte Orientale Gian Carlo Avanzi –: nessuno sarà lasciato solo e ciascuno di loro sarà assistito da un tutor».
Durante l’osservatorio, inoltre, la Regione ha precisato che dall’inizio del 2023 le assunzioni degli infermieri «contano un saldo positivo di 745 persone, al netto del turnover». Per quanto riguarda le assunzioni, l’osservatorio ha condiviso anche lo stato di avanzamento del piano che prevede, entro la fine del 2024, 2 mila persone in più nella sanità piemontese, al netto del turnover. «Dall’ultimo aggiornamento risulta che, al 31 gennaio 2024, lavorano nella sanità piemontese 915 professionisti in più rispetto a gennaio 2023, di cui 750 personale del comparto e 149 dirigenza medica e 16 dirigenza amministrativa. Per quanto riguarda il personale del comparto questi numeri sono comprensivi di contratti a tempo indeterminato e determinato: le procedure concorsuali in essere consentiranno poi alle aziende sanitarie di fare contratti a tempo indeterminato». L’11 marzo inizieranno le prove orali per i 2113 idonei al concorso per 226 infermieri da assumere subito a tempo indeterminato. Durante la riunione la Regione ha posto anche il tema dell’internalizzazione: «Nel 2023, le aziende sanitarie hanno completato progetti di internalizzazione per 20,6 milioni di servizi, generando un risparmio annuo di 4,9 milioni e 305 assunzioni di personale sanitario» precisano da piazza Piemonte.