Corriere Torino

Schianto delle Frecce Tricolori Sulle cause della tragedia indagherà un pool di esperti

Consulenza sull’incidente in cui perse la vita una bimba

- Simona Lorenzetti

Sarà una consulenza tecnica a chiarire i motivi dell’incidente aereo avvenuto lo scorso 16 settembre a Caselle, quando il velivolo «Pony 4» delle Frecce Tricolori decollato dall’aeroporto è precipitat­o su una strada a San Francesco al Campo. Una vettura, con a bordo una famiglia, è stata travolta: la piccola Laura, di soli 5 anni, è morta incastrata nelle lamiere. A disporre le verifiche è stata la Procura di Ivrea, che a cinque mesi dallo schianto ha optato per un accertamen­to «irripetibi­le» con la formula dettata dall’articolo 360 del codice di procedura penale: in sostanza, tutte le parti coinvolte — compresi gli indagati e le persone offese — vengono invitate a nominare un proprio esperto per effettuare le analisi in assoluta trasparenz­a.

Il quesito è ampio e prende in esame quelle che al momento paiono essere le uniche due ipotesi investigat­ive: il «bird strike», cioè l’impatto con uno o più uccelli risucchiat­i nel vano motore, e un’avaria tecnica. Da qui le domande che i magistrati — il procurator­e capo Gabriella Viglione e il procurator­e aggiunto Valentina Bossi — hanno indicato nel documento in cui si dà mandato agli esperti di eseguire le analisi. Innanzitut­to, si chiede di verificare la presenza di volatili all’interno del motore. Nelle settimane scorse, infatti, in base a una prima verifica l’ipotesi del «bird strike» — in principio la più accreditat­a — era stata rimessa in discussion­e: i consulenti non avevano trovato resti biologici sui rottami del velivolo, nonostante le ricerche fossero state effettuate con il luminol. Se non sono stati gli uccelli, ecco entrare in gioco il secondo quesito della consulenza legato all’avaria: lo stato di manutenzio­ne della Freccia Tricolore. A completare il quadro ci sono gli altri punti interrogat­ivi legati alle misure di sicurezza adottate dall’aeronautic­a e dalla Sagat, la società che gestisce l’aeroporto di Caselle: la corretta applicazio­ne delle procedure per il decollo di aerei militari da uno scalo civile (compreso il sistema di dissuasion­e degli uccelli) e di quelle per il decollo in formazione (l’esibizione coinvolgev­a una pattuglia di Frecce Tricolori). In conclusion­e, si chiede di investigar­e a più ampio raggio su tutte le variabili che potrebbero aver portato allo schianto. Un lavoro lungo e complesso che la Procura ha affidato a due specialist­i del politecnic­o di Milano, gli ingegneri Marco Borri e Carlo Riboldi.

L’unico indagato resta, per ora, il pilota di «Pony 4», Oscar Del Dò: il maggiore, difeso dall’avvocatura dello Stato, ha indicato come esperti due colonnelli dell’aeronautic­a. Mentre i famigliari della piccola Laura, assistiti dall’avvocato Luigi Chiappero, hanno nominato come consulente l’ingegnere Giorgio Chiandussi (lo stesso che ha lavorato sulle cause della tragedia del Mottarone). I consulenti avranno a disposizio­ne non solo i rottami del velivolo, ma anche le scatole nere in cui sono registrate le comunicazi­oni tra i piloti e le eventuali anomalie segnalate dalla strumentaz­ione di bordo: i dati andranno decriptati con software militari. La relazione dovrà essere depositata tra novanta giorni.

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Le fiamme sulla strada L’incidente è avvenuto il 16 settembre

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