«Edipo re», ovvero la ricerca della verità
Sarà un Edipo re meno giallistico ed edipico del solito, dominato dal rapporto con la verità, quello che venerdì debutterà al Teatro Astra nella prima di nove recite (fino al 17 marzo).
Lo ripetono il regista Andrea De Rosa, che della tragedia di Sofocle è anche autore del nuovo adattamento, e l’attore Marco Foschi, che interpreterà l’omonimo protagonista, «un uomo poco eroico e molto spaventato, schiacciato dagli eventi, impegnato nel tentativo di salvare la sua moglie-madre» (Frédérique Loliée; nel cast con Francesca Cutolo, Francesca Della Monica, Roberto Latini e Fabio Pasquini).
Anche il lato psicanalitico della vicenda, quello che con la complicità di Freud è entrato nel vocabolario (il «complesso di Edipo») rimarrà un po’ marginale, dietro all’obiettivo — dichiarato da De Rosa — di concentrarsi sulla ricerca della verità, seppur terribile come quella che si schiuderà agli occhi dei protagonisti: Edipo, re di Tebe, vincitore della Sfinge e amato dal popolo, scoprirà di aver ucciso il padre e sposato la madre.
Come sempre nel laboratorio dell’astra, le promesse sono quelle di una messa in scena con il piede ben premuto sull’acceleratore della ricerca e della sperimentazione. Sia dal punto di vista drammaturgico («ho creato un nuovo personaggio composto dall’indovino Tiresia e dai messaggeri del dio Apollo», dice il regista), sia da quello scenico, con i pannelli di plexiglass installati dallo scenografo Daniele Spanò a fornire una trasparente eco del Covid-19 (l’opera inizia con la peste a Tebe), gli ambienti sonori creati dal premio Ubu Gup Alcaro (con uno stuzzicante intreccio tra il coro greco antico e melodie vocali prese in prestito a un grande greco moderno, Demetrio Stratos) e i fari luminosi incandescenti che resuscitano da un Novecento ormai estinto da led e luci fredde (a cura di Pasquale Mari).
D’altronde, la luce conta. Rappresenta Apollo, che ne è il dio, ed è un elemento centrale in tutta la stagione 2023/24 dell’astra, «Cecità», dedicata a quella ricerca della visione/verità che in Edipo re è il motore primario dell’azione, nonostante i tragici effetti che comporta sollevarne il velo. «Quest’opera non è figlia della stagione, ma al contrario è la stagione che si è sviluppata attorno al mio desiderio di portare in scena Edipo re», dice De Rosa, anche direttore di Tpe Teatro Astra. «Siamo molto contenti della risposta del pubblico. È solo marzo, ma abbiamo già raggiunto il numero di spettatori dell’intera scorsa stagione».