Oggi l’ultimo saluto a Giulio Ferrero, per 20 anni colonna del vivaio del Torino
Giulio Ferrero era il volto del calcio di una volta. Stava male da qualche tempo ed è mancato a 79 anni, ne avrebbe compiuti 80 a giugno: per oltre vent’anni è stato dirigente del settore giovanile del Torino. Sono tantissimi i ragazzi passati dal vivaio granata che ne conservano un ricordo speciale. Lo adoravano tutti perché Giulio, in fin dei conti, era un ragazzo come loro, con qualche capello in meno e con qualche ruga in più. Ma lo spirito era sempre quello di una persona giovanile, di quelle che stanno allo scherzo e amano prendersi e prendere in giro. Sullo sfondo c’era l’amore per il Toro, la società che portava nel cuore e a cui ha dato tutto sé stesso.
Amava stare in mezzo ai giovani, Giulio, ed era un uomo di campo. La passione lo trasformava in un tuttofare a disposizione delle squadre con cui viveva le sue avventure: chissà quante domeniche passate a raccogliere calzettoni sporchi, a esultare per un gol, a protestare per una scelta arbitrale sbagliata, ovviamente sempre con il dovuto rispetto.
Lo caratterizzavano una voce tonante, la parlata piemontese, la cartellina che teneva sempre in mano durante le partite per segnare precisamente sulla distinta della partita ogni gol, le ammonizioni e le sostituzioni.
Sapeva interpretare alla perfezione il suo ruolo e ovviamente rimaneva sempre un passo indietro all’allenatore di turno. Sono tanti i mister storici del vivaio Toro che lo ricordano bene, da Menghini a Fogli passando per Sesia e Semioli. Giulio era a disposizione di tutti, anche dei medici. «Ricordo la mia prima annata al Toro. Sapevo di poter sfogare la mia frustrazione per gli errori che facevo da medico inesperto — ha scritto Paolo Battaglino, medico sociale del Toro -—. Ne faccio ancora, ma a te importerebbe il giusto e avresti preso un caffè con me».
Il Torino FC, col patron Urbano Cairo in testa, ha voluto esprimere il suo cordoglio attraverso una nota. Il funerale sarà celebrato oggi alle ore 15, presso la Parrocchia San Nazario di Villarbasse.