Corriere Torino

«Una risposta finalmente Ora giustizia»

- (te.cio.)

«Finalmente una risposta. Ora speriamo che le parole si trasformin­o in fatti. Abbiamo perso nostra figlia, non ce la porterà indietro nessuno. Ma continuere­mo a chiedere giustizia». Sono le parole di Ruggero e Grazia Mellé, genitori di Janira, maestra di sci che si è spenta in giugno all’ospedale di Aosta, a soli 25 anni. A causarne la morte una meningite batterica, contratta dopo a un’anestesia spinale effettuata per un’operazione alla caviglia. L’intervento era avvenuto nella Clinica Fornaca di Torino. Per mesi, da parte della struttura di Humanitas, silenzio. Fino a ieri, quando il Presidente Gianfelice Rocca ha dichiarato a Corriere Torino: «Vi esprimo la mia più sincera vicinanza», aggiungend­o: «Fin da subito ci siamo impegnati a verificare quanto accaduto». Dopo che l’autopsia di ottobre aveva accertato che l’infezione batterica era stata contratta alla clinica, il fascicolo per omicidio colposo era passato dalla procura di Torino. Poi la richiesta di archiviazi­one per assenza di elementi a sostegno. Ora il ricorso con la prossima udienza a fine marzo. «Non ci fermeremo — dicono i genitori di Janira assistiti dall’avvocato Fabio Fogliamanz­illo —. La clinica era stata scelta da nostra figlia perché tra le migliori, era una sportiva. Ha perso la vita in una manciata di giorni. Negligenza? Incidente? Vogliamo che i responsabi­li vengano identifica­ti. Abbiamo aspettato mesi per ricevere l’esito dell’autopsia, dieci per avere una risposta dalla clinica. Non importa quanto tempo dovremo aspettare ancora per avere giustizia. Attenderem­o per nostra figlia, nella speranza che quello che stiamo vivendo noi non lo debba vivere mai nessuno».

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