Cirio arruola i medici di famiglia per la sua «lista del presidente»
In campo Venesia e Varese. E poi Moderati, Torino Bellissima e Azione
Non ci saranno solo i sindaci del Piemonte più profondo, pronti a drenare voti nei Comuni più piccoli. E nemmeno soltanto gli «infiltrati» della galassia civica e centristi che va da Torino Bellissima ad Azione, passando per i Moderati, che consentiranno ai terzopolisti di centrodestra di sostenere il governatore uscente senza la scocciatura di dover mettere in bella vista i propri simboli. Nella lista del presidente a cui lavora Alberto Cirio, con l’obiettivo di rafforzarsi personalmente e non rimanere schiacciato nella lotta per la supremazia nel centrodestra tra Fratelli d’italia e Lega, il mondo della sanità avrà una rappresentanza di primo piano. L’ultima indiscrezione riguarda il nome di Roberto Venesia, segretario regionale della Fimmg, il più rappresentativo tra i sindacati dei medici di famiglia. Sarà proprio lui, a quanto si dice nel cerchio magico del governatore, il candidato forte della lista Cirio. Un modo per prevenire gli attacchi degli oppositori sulla gestione della sanità degli ultimi cinque anni, schierando in campo un nome, quello di Venesia, che è il presidente della scuola piemontese di formazione di medicina generale, capace oltretutto di catalizzare il voto dei colleghi medici di base.
Oltre a Venesia, Cirio ha incassato la disponibilità a correre dell’oncologa alessandrina Paola Varese, primario dell’ospedale di Ovada, una carriera nel servizio pubblico e una lunga attività nel volontariato. Per lei è pronta la posizione di capolista in una formazione che anche in altre parti del Piemonte unirà figure del mondo della sanità ad amministratori locali. Tra questi ultimi, ci sono il sindaco di Busca, nel Cuneese, Marco Gallo, ma anche altri colleghi sparsi in tutto il Piemonte. Il contenitore a cui lavora il capo di gabinetto e luogotenente del governatore Gian Luca Vignale sarà aperto anche agli esponenti di quelle formazioni politiche, come Azione o i Moderati, che non metteranno in campo i loro simboli ma schiereranno i loro candidati nella lista civica. È l’esempio del buschese Gallo, legato al commissario regionale calendiano Enrico Costa, ma anche del moderato Silvio Magliano, ma anche del manager delle acque minerali Enrico Dalmirani, che rappresenta il nome indicato dalla formazione Torino Bellissima di Paolo Damilano. Il modello è per certi versi quello usato sotto la Mole dall’amico-nemico di Cirio, Stefano Lo Russo: la sua lista civica aveva rappresentato il territorio neutro in cui far correre i «senza partito». Del resto, mentre Cirio ha già iniziato la campagna elettorale, dall’altra parte il centrosinistra si trova ancora impantanato nelle sabbie mobili del campo largo PD-M5S.