Da pasticceri e cioccolatieri un omaggio al bicentenario
Dalla tavoletta Egizia al croissant Piramide, alle praline del Faraone: tante le iniziative in città
Il bicentenario del Museo Egizio comincia a stimolare la creatività di pasticceri e cioccolatieri. Gobino, nella cioccolateria a pochi passi dal museo e nella sede di via Cagliari, propone la tavoletta Egizia, in due gusti: fondente 63% e zucchero grezzo e cioccolato al latte pralinato al sale. Sulla superficie c’è l’occhio di Ra, il dio Sole degli antichi Egizi, simbolo di fortuna, prosperità, potere.
Stratta di piazza San Carlo, ha creato un «Tributo all’egizio», ovvero in una scatoletta dedicata la Pralina del Faraone, cioccolatino fondente con un cuore morbido da scoprire e la Tavoletta egizia, accoppiata inedita di cioccolato fondente al 66% della varietà «So’ Choc», monorigine di cacao della Costa d’avorio e di grano saraceno fermentati. Il grano era un elemento essenziale nella dieta degli Egizi, simbolo di fertilità.
Proprio di fronte al Caffè San Carlo la pastry chef Celeste ha creato in collaborazione con lo chef Christian Costardi il croissant Carla, a forma di occhio, rimando all’occhio di Ra e alla simbologia religiosa dell’antico Egitto, presto anche in versione mini, con occhio dorato di grande effetto (e gusto).
Imperdibile il croissant-piramide della pasticceria Orsucci, farcito con cioccolato o crema: il pasticcere Roberto Miranti, appassionato dell’egitto dei faraoni, creerà per Pasqua anche un grande uovo-panorama, all’interno un paesaggio egizio e statuette iconiche di cioccolato di faraoni e divinità. E per il 5 maggio è prevista al Museo la presenza di pasticceri dell’apei (Ambasciatori Pasticceri dell’eccellenza Italiana) presieduta da Iginio Massari, di cui fanno parte anche grandi nomi piemontesi, come Fabrizio Galla e Guido Castagna, per degustare dolci-novità in tema.
Anche i produttori di birra sono in allerta Egitto-maniaca. Al birrificio Torino si può trovare la Rufus, doppio malto dal colore rosso brillante dedicata alla versione pacifica della dea leone Sekhmet che si trasforma, dopo aver bevuto una birra rossa, in un gatto protettore della casa e della famiglia.