Il paesaggio si fa festival tra Chieri e Monferrato
Tra una settimana il via alla kermesse che vuol raccontare la città e i dintorni tra immagini, letteratura, convegni e cibo E «usando» poi una serie di escursioni
AChieri arriva, dal 16 al 24 marzo, la prima edizione del Festival del paesaggio – riflessioni con variazioni. Un programma articolato che offre uno spaccato sulle molteplici sfaccettature del paesaggio locale, raccontandolo con vari strumenti e linguaggi: mostre fotografiche, incontri letterari, convegni e attività dedicate ai più piccoli.
Un solo paese, Chieri con tutto quello che raccontano anche i dintorni. E poi tanti linguaggi per raccontarne la storia. Cercando di stimolare tutti i cinque sensi per scatenare un’emozione. Succederà anche con lo «Spazio Gusto», una finestra che il festival dedicherà interamente al Distretto del cibo Chierese-carmagnolese, accogliendo una delegazione dei rappresentanti dei diversi Distretti del cibo che si confronteranno in occasione dell’incontro nazionale «Territori che nutrono».
Ma il festival andrà oltre proponendo delle escursioni a piedi, in bicicletta e visite guidate, che possono essere meta di itinerari da usufruire durante tutto l’anno cercando di andare oltre i minimi confini. Perché la manifestazione ha come punto di partenza Chieri, ma coinvolge i comuni di Albugnano, Pecetto, Pino Torinese e Riva presso Chieri. Una prima escursione in programma è quella di venerdì 22 marzo, con la passeggiata botanica nel pomeriggio tra bosco e giardino, un percorso alla scoperta del risveglio primaverile tra il giardino Viridarium Lab-garden a Pino Torinese e nei boschi circostanti: un concentrato di biodiversità da preservare e tutelare, una visita da vivere in compagnia di un esperto botanico col quale riconoscere le piante e scoprire la natura che ci circonda.
Sabato 23 marzo invece viene coinvolto il centro storico di Chieri, l’itinerario tocca tutta una serie di tappe che vanno dal Duomo, una delle costruzioni più antiche con all’interno le splendide cappelle Tabussi e Gallieri, interamente affrescate, ed il coro ligneo con decorazioni a soggetto vegetale. A poca distanza l’arco monumentale, eretto in onore della corte sabauda e ancora il ghetto ebraico e la sinagoga.
Per chi vuole scoprire ciò che l’industria del tessile ha rappresentato per Chieri è assolutamente d’obbligo visitare il bellissimo Museo del Tessile. Ed ancora è possibile ripercorrere le tappe più interessanti della vita di Don Bosco seguendo un itinerario, che si snoda lungo le vie del centro storico e che, attraverso pannelli informativi, racconta di episodi, storie e personaggi che ebbero un ruolo importante nella vita del Santo.
● Tra le tante attività, il 23 marzo spicca l’escusione che parte da Albugnano – balcone del Monferrato – e, attraverso un bosco di castagni e roverelle arriva all’abbazia di Vezzolano (foto) che risale all’ottavo secolo
Altra escursione, sempre nella stessa giornata, parte da Albugnano, definito il “balcone del Monferrato”, sia per la sua altitudine, sia per il panorama che offre dal suo famoso Belvedere, punto più elevato dell’intero territorio monferrino, attraverso il bosco di castagni e roverelle si raggiunge l’abbazia di Vezzolano, dove, oltre alla visita guidata della chiesa e del chiostro, alle 17 si può assistere al concerto «Pietre che cantano» del coro Tessuto in musica.
Domenica 24 marzo una camminata tra storia e natura alla scoperta del paesaggio chierese attraverso le strade bianche. Oppure un percorso in bicicletta sulle strade della Blue Way piemontese tra ville storiche e cascine. Infatti tutta l’area rientra nella Riserva della Biosfera Collinapo Unesco, che intende promuovere e valorizzare il patrimonio naturalistico dei dintorni del capoluogo piemontese, attraverso percorsi e proposte formative e educative rivolte ad adulti e bambini di tutte le età.
Sempre domenica, per il ciclo dai paesaggi agli affreschi, gli organizzatori propongono un itinerario che parte dal Parco Michel Bosso e raggiunge il centro di Pecetto per scendere verso San Sebastiano (chiesa quattrocentesca con importanti cicli di affreschi del IV secolo) con tappa al cedro del Libano, un esemplare di circa cinquecento anni che svetta nel parco di villa Talucchi Pallavicini. Si racconta che sotto la sua chioma Silvio Pellico abbia scritto Le mie prigioni. Il programma del Festival è disponibile sul sito www.paesaggichieresi.it