I Giochi Special Olympics e l’occasione di Coca Cola: una settimana da volontari
In gara 593 atleti, con loro 50 dipendenti del colosso delle bollicine
Una settimana di lavoro differente. Niente riunioni on line; l’occhio rimane lontano dallo smartphone e dalle notifiche delle nuove e-mail in arrivo. In questi giorni 50 dipendenti di Cocacola sono stati coinvolti in una nuova veste, non alla scrivania ma solo e direttamente sulle piste da sci. Non a Sesto San Giovanni, sede dell’headquarter italiano della multinazionale e neppure dello stabilimento Coca-cola Hbc Italia di Lurisia, nel Cuneese, ma a Sestriere ed Entracque, due delle quattro città che, insieme a Pragelato e Borgo San Dalmazzo, hanno ospitato fino a ieri i Giochi Invernali Speciali Olympics Italia, prova generale dei Giochi mondiali programmati qui nel 2025.
Un evento da record, con 593 atleti con e senza disabilità intellettive facenti parte di 42 delegazioni provenienti da tutta Italia (più 4 dall’estero) che si sono cimentati in sei discipline: sci alpino, sci nordico, snowboard, floorball, corsa con le racchette da neve e danza sportiva. Al fianco di questi sportivi speciali, oltre agli allenatori e alle loro famiglie, c’erano i volontari di Coca-cola. Una presenza discreta ma fondamentale, facilcio mente riconoscibile grazie alla pettorina rossa che indossano. Mansioni? Supporto agli atleti, accompagnamento delle squadre, organizzazione delle premiazioni, con medaglie, bandiere e stendardi.
Dal mattino al pomeriggio, per cinque giorni: un impegno orario simile a quello che si ha in ufficio ma che restituisce gioia, felicità, energia, condivisione. Il legame tra Coca-cola e Special Olympics è strettissimo e di lunga data: dal 1968 la multinazionale è socio fondatore e sponsor globale del movimento nato negli Stati Uniti per dare l’opportunità di fare sport a persone con disabilità intellettive che oggi è riconosciuto dal ed è presente in 200 Paesi. Non solo, in Italia Coca-cola da oltre 25 anni affianca Special Olympics attraverso il volontariato e la disponibilità dei propri dipendenti durante le varie manifestazioni che puntano sullo sport come strumento di inclusione, capace di abbattere le barriere.
«I Giochi invernali rappresentano un’opportunità unica per promuovere lo sport come mezzo per unire le persone e ci permette di affiancare gli atleti Special Olympics, che sono una fonte di ispirazione continua per chi ha il privilegio di essere al loro fianco» ci racconta Cristina Camilli, direttore delle Relazioni Istituzionali, Comunicazione e Sostenibilità di Cocacola
Italia.
Dalla neve di Entracque arriva un messaggio chiaro: il volontario che abbraccia Special Olympics non l’abbandona più. Come Andrea Bombrini, Director Olympics & Paralympics Coca-cola Italia: «Da quando ho partecipato per la prima volta a Special Olympics due anni fa, è diventato un evento a cui non posso mancare. Vedere la passione degli atleti e la dedizione dei loro coach e di tutti i volontari è una grande fonte di ispirazione e di energia».
«È un’esperienza avvolgente, intensa, che auguro a tutti di vivere - conferma Elsa Tafesse, Senior Talent Acquisition Partner Coca-cola Hbc Italia -. Permette di rafforzare la consapevolezza, vivere l’inclusività e divertirsi tutti insieme. Affiancare gli atleti alla partenza, supportarli e omaggiarli è stato un onore».«fare il volontario è un’esperienza unica che ci riporta con i piedi per terra e, al contempo, ci permette di stare con gli atleti e le loro famiglie, supportando il loro impegno e l’espressione dei loro talenti» chiosa Massimo Novelli, Warehouse manager dello stabilimento Coca-cola Hbc Italia di Lurisia, nel Cuneese.