Corriere Torino

I Giochi Special Olympics e l’occasione di Coca Cola: una settimana da volontari

In gara 593 atleti, con loro 50 dipendenti del colosso delle bollicine

- Filippo Bonsignore

Una settimana di lavoro differente. Niente riunioni on line; l’occhio rimane lontano dallo smartphone e dalle notifiche delle nuove e-mail in arrivo. In questi giorni 50 dipendenti di Cocacola sono stati coinvolti in una nuova veste, non alla scrivania ma solo e direttamen­te sulle piste da sci. Non a Sesto San Giovanni, sede dell’headquarte­r italiano della multinazio­nale e neppure dello stabilimen­to Coca-cola Hbc Italia di Lurisia, nel Cuneese, ma a Sestriere ed Entracque, due delle quattro città che, insieme a Pragelato e Borgo San Dalmazzo, hanno ospitato fino a ieri i Giochi Invernali Speciali Olympics Italia, prova generale dei Giochi mondiali programmat­i qui nel 2025.

Un evento da record, con 593 atleti con e senza disabilità intelletti­ve facenti parte di 42 delegazion­i provenient­i da tutta Italia (più 4 dall’estero) che si sono cimentati in sei discipline: sci alpino, sci nordico, snowboard, floorball, corsa con le racchette da neve e danza sportiva. Al fianco di questi sportivi speciali, oltre agli allenatori e alle loro famiglie, c’erano i volontari di Coca-cola. Una presenza discreta ma fondamenta­le, facilcio mente riconoscib­ile grazie alla pettorina rossa che indossano. Mansioni? Supporto agli atleti, accompagna­mento delle squadre, organizzaz­ione delle premiazion­i, con medaglie, bandiere e stendardi.

Dal mattino al pomeriggio, per cinque giorni: un impegno orario simile a quello che si ha in ufficio ma che restituisc­e gioia, felicità, energia, condivisio­ne. Il legame tra Coca-cola e Special Olympics è strettissi­mo e di lunga data: dal 1968 la multinazio­nale è socio fondatore e sponsor globale del movimento nato negli Stati Uniti per dare l’opportunit­à di fare sport a persone con disabilità intelletti­ve che oggi è riconosciu­to dal ed è presente in 200 Paesi. Non solo, in Italia Coca-cola da oltre 25 anni affianca Special Olympics attraverso il volontaria­to e la disponibil­ità dei propri dipendenti durante le varie manifestaz­ioni che puntano sullo sport come strumento di inclusione, capace di abbattere le barriere.

«I Giochi invernali rappresent­ano un’opportunit­à unica per promuovere lo sport come mezzo per unire le persone e ci permette di affiancare gli atleti Special Olympics, che sono una fonte di ispirazion­e continua per chi ha il privilegio di essere al loro fianco» ci racconta Cristina Camilli, direttore delle Relazioni Istituzion­ali, Comunicazi­one e Sostenibil­ità di Cocacola

Italia.

Dalla neve di Entracque arriva un messaggio chiaro: il volontario che abbraccia Special Olympics non l’abbandona più. Come Andrea Bombrini, Director Olympics & Paralympic­s Coca-cola Italia: «Da quando ho partecipat­o per la prima volta a Special Olympics due anni fa, è diventato un evento a cui non posso mancare. Vedere la passione degli atleti e la dedizione dei loro coach e di tutti i volontari è una grande fonte di ispirazion­e e di energia».

«È un’esperienza avvolgente, intensa, che auguro a tutti di vivere - conferma Elsa Tafesse, Senior Talent Acquisitio­n Partner Coca-cola Hbc Italia -. Permette di rafforzare la consapevol­ezza, vivere l’inclusivit­à e divertirsi tutti insieme. Affiancare gli atleti alla partenza, supportarl­i e omaggiarli è stato un onore».«fare il volontario è un’esperienza unica che ci riporta con i piedi per terra e, al contempo, ci permette di stare con gli atleti e le loro famiglie, supportand­o il loro impegno e l’espression­e dei loro talenti» chiosa Massimo Novelli, Warehouse manager dello stabilimen­to Coca-cola Hbc Italia di Lurisia, nel Cuneese.

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 ?? ?? Aiutare, supportare, accompagna­re e premiare: parte del lavoro dei volontari
Aiutare, supportare, accompagna­re e premiare: parte del lavoro dei volontari

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