Nelle piazze dello spaccio sequestrati quattro quintali di crack, eroina e marijuana
Con i blitz degli ultimi tre mesi carabinieri, guardia di finanza e polizia hanno scoperto nuovi depositi a Mirafiori, Barriera e perfino in Crocetta
Viene spedita dal Nord Africa, passa dalla Spagna e arriva nei depositi di Barriera, Falchera, Mirafiori e persino nell’elegante Crocetta. La droga che si riversa nelle piazze torinesi dello spaccio, da Aurora a San Salvario, viaggia sui camion, nascosta nelle valigie caricate sugli autobus, oppure su insospettabili station wagon guidate da corrieri incensurati. Marijuana, hashish, droghe sintetiche e, ovviamente, cocaina e crack. Tonnellate di sostanze stupefacenti che vengono gestite da grandi organizzazioni criminali, italiane e straniere, che hanno basi logistiche a Torino e ramificazioni in tutto il Piemonte.
Le attività di contrasto allo spaccio sono quotidiane, con almeno un arresto al giorno sulle strade. Ma è grazie a lunghe indagini che carabinieri, polizia e guardia di finanza, negli ultimi tre mesi, hanno sequestrato circa 400 chili di sostanza stupefacente.
Un «fiume» di droga che, se immesso sul mercato dello spaccio, avrebbe fruttato decine di milioni di euro. È stato infatti stimato in 1,6 milioni di euro il valore dei 150 chili di hashish intercettati all’inizio di marzo dalle Fiamme gialle tra Barriera di Milano, Madonna di Campagna e Mirafiori. L’inchiesta, coordinata dal nucleo di polizia economico-finanziaria di Torino, ha permesso di scoprire collegamenti tra il Piemonte e la Puglia e depositi di droga a Torino e nell’astigiano. Altri 200 chili di droga e 900 mila euro in contanti erano stati sequestrati, sempre dalla guardia di finanza, durante l’operazione «Malok» che ha permesso di smantellare due bande di spacciatori a Torino ed Alessandria e arrestare 24 persone.
Negli ultimi tempi, l’attenzione delle forze dell’ordine si è concentrata sempre di più sulla zona Nord della città e in particolare sul quartiere di Barriera di Milano. La richiesta di crack a buon mercato è in continua crescita e, dopo la chiusura dell’ex Gondrand, i «fantasmi» alla ricerca di una dose si sono accampati nel parco Sempione o sotto i ponti del raccordo Torino-caselle. I magazzini della «roba», però, sono anche fuori dal quartiere, come ha dimostrato l’inchiesta dei carabinieri della compagnia Oltre Dora che, pochi giorni fa, hanno eseguito 11 misure cautelari a carico dei componenti di una banda che aveva la sua base logistica alla Falchera. E proprio durante le perquisizioni negli scantinati dei grandi palazzoni popolari sono stati sequestrati quasi 10 chili di sostanze stupefacenti oltre ad armi e munizioni.
Il crocevia dello spaccio dell’area Sud di Torino resta invece Mirafiori, mercato di riferimento per i pusher che arrivano dalla prima cintura. Da un anno nel quartiere è in corso un cambio «generazionale» all’interno delle organizzazioni criminali, ma soprattutto uno scontro fra le bande «storiche» e le gang dei pusher africani che cercano di conquistare un territorio alternativo a piazza Bengasi. Non mancano però le alleanze, come hanno accertato i poliziotti del commissariato Mirafiori. Nel corso di un blitz hanno arrestato un cittadino marocchino e una donna italiana che, in un garage vicino corso Siracusa, avevano «stoccato» 30 chili di hashish suddivisi in panetti.
Resta critica la situazione di San Salvario, dove, nei giorni scorsi, i carabinieri hanno sequestrato 58 dosi di eroina e crack, mentre è stata una sorpresa la scoperta di un grosso carico di hashish arrivato alla Crocetta. Merito di un controllo che ha permesso di arrestare due 40enni torinesi che nascondevano in auto e a casa 11 chili di hashish munizioni di vario calibro.