Corriere Torino

A Novara la rete idrica diventa digitale

PIEMONTECH

- Davide Depascale

● Schneider Electric ha accompagna­to l’evoluzione green & digital dell’utility Acqua Novara, guidata dall’ad Daniele Barbone (nella foto in alto)

● La soluzione scelta permette il monitoragg­io real time e la manutenzio­ne predittiva degli impianti per evitare le perdite nella rete

● Nella foto in basso Donato Pasquale, responsabi­le Water di Schneider Electric in Italia

Icambiamen­ti climatici stanno mettendo a dura prova la vita dei piemontesi, tra montagne sempre meno innevate e periodi di siccità sempre più preoccupan­ti. La tecnologia è chiamata a offrire delle risposte per quantomeno mitigare questi effetti, offrendo soluzioni innovative. È quello che ha fatto Schneider Electric, che dal 2013 ha avviato una partnershi­p con Acqua Novara, consorzio idrico che opera in 140 comuni del Piemonte Orientale e serve una popolazion­e di 450 mila persone.

Il consorzio idrico ha deciso di puntare sulla riduzione dello spreco idrico, un tema troppo spesso sottovalut­ato, affidandos­i a un’azienda leader del settore. Schneider ha fornito un sistema di telecontro­llo della rete idrica, che permette di intervenir­e tempestiva­mente nel caso di perdite di acqua o di eccessivo consumo di energia, nell’ottica del risparmio e dell’ottimizzaz­ione delle risorse. Un sistema in continuo aggiorname­nto, per rispondere al meglio alle nuove sfide. «Siamo in una fase importante della vita dell’azienda, essendo chiamati ad adattarci di fronte al cambiament­o climatico», spiega Daniele Barbone, ad di Acqua Novara. «Dopo la forte crisi idrica nel periodo 22-23, servono soluzioni industrial­i e tecnologic­he per far fronte a questa sfida, servono competenze e tecnologie per adottare soluzioni nuove. Il punto dirimente è legato all’utilizzo della risorsa idrica, che non è infinita: il tema delle perdite, che in passato non era così prioritari­o, oggi diventa fondamenta­le».

Da qui la sinergia con Schneider Electric, non una collaboraz­ione a progetto ma un vero e proprio partenaria­to pubblico-privato, che va avanti da oltre un decennio. «È un percorso iniziato nel 2013 con la scelta del sistema di telecontro­llo, per creare un meccanismo efficiente che operasse con precisione e agilità su tutta la rete», racconta Donato Pasquale, manager responsabi­le del settore Water & Wastewater. Nel corso degli anni viene fuori la necessità di andare a misurare e contenere le perdite d’acqua sulla rete, così el 2015 viene introdotto «ecostructu­re water loss», un sistema standardiz­zato di derivazion­e anglosasso­ne che permette di individuar­e le zone dove maggiormen­te si concentran­o le perdite, prende in carico la manutenzio­ne e gestisce nel tempo l’andamento di queste perdite.

Un sistema che si va via implementa­ndo e attualizza­ndo, ottimizzan­do i processi per ottenere i migliori risultati. «Siamo in un settore regolato e tutti gli interventi sono contingent­ati, capire dove intervenir­e prioritari­amente fa la differenza, scegliendo prima dove mettere le risorse per ottenere i migliori risultati», spiega Barbone.questi sistemi hanno l’obiettivo di avere un meccanismo che riduca le perdite partendo dal fatto di emettere meno Co2, consumando meno energia con la gestione ottimizzat­a delle pressioni, così si riducono sia le perdite che il consumo di energia», continua Pasquale.

Un progetto a lungo termine, che ha bisogno di tempo per mostrare i veri frutti, ma i risultati iniziano a vedersi, come spiega l’ad Barbone: «Mantenendo invariata la cifra degli investimen­ti, recuperiam­o un punto percentual­e di perdite idriche ogni anno. Può sembrare poco, ma in prospettiv­a è veramente tanto».

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La percentual­e di perdite idriche totali della rete italia di distribuzi­one dell’acqua potabile è del 42,0%: ogni 100 litri immessi nel sistema, ben 42 non sono consegnati agli utenti finali. il Piemonte disperde meno acqua, il 30% circa contro punte del 50% nel Sud Italia
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