Corriere Torino

Quando la protesta urlava dai muri della città

- Paolo Morelli

C’è un evento in particolar­e al quale si fa risalire la nascita dei manifesti serigrafat­i: il maggio del 1968 a Parigi. Quel momento di lotta e rivoluzion­e, che contagiò poi tutta Europa e in particolar­e l’italia, fu anche l’occasione in cui si sviluppò una vivace produzione di manifesti politici, vista la necessità di mescolare fotografie, disegni e frasi, con un mix di linguaggi che ricalcava il pop americano e trovò la sua espression­e negli atelier parigini.

A raccontarl­o è la mostra

Io, Manifesto, allestita presso l’associazio­ne Volerelalu­na di via Trivero 16, dove sono esposti i manifesti creati fra gli anni Sessanta e Ottanta da autori come Alessandro Midulla, Piero Gilardi, Pietro Perotti, Laura Fiori e Bruno Scrascia. L’esposizion­e cerca di approfondi­re diversi aspetti, come il maggio ’68. Si ritrovano, muovendo lo sguardo verso quel periodo, espression­i politiche accanto all’impegno dei singoli artisti.

Si parla anche di Torino, dove insieme al fervore politico in arrivo dalla Francia, la produzione di manifesti si è moltiplica­ta. La tecnica di riproduzio­ne molto più semplice e veloce ha infatti favorito questo genere di pubblicazi­oni, soprattutt­o in un momento storico piuttosto caldo. Esistevano, ad esempio, delle piccole guide che spiegavano le varie fasi del procedimen­to di riproduzio­ne, che si diffusero in città. «Ne uscirono — spiegano i curatori — manifesti, fogli e murali di ogni dimensione. Tutto questo è successo non solo come imitazione, ma anche con originalit­à e caratteris­tiche proprie in luoghi di lotta, come Torino e la sua area metropolit­ana». Il cambiament­o ha in qualche modo sbloccato la creatività di molte persone, mescolando stili e portando a un «salto di qualità dell’informazio­ne», si legge nel testo di presentazi­one della mostra.

Accanto a slogan sui diritti dei lavoratori, convocazio­ni di cortei con immagini e disegni, caricature e dimostrazi­oni di satira anche piuttosto interessan­ti, la mostra mette a disposizio­ne dei testi di presentazi­one e un video che racconta la storia dei manifesti. Frequenti, poi, sono anche dei volantini con testi e vignette, impaginati come fossero delle vere pubblicazi­oni. È il racconto di «un’arte militante di strada, di atti culturali che hanno influenzat­o aspetti significat­ivi del modo di fare grafica e comunicazi­one». Questa mostra, per l’associazio­ne, è solo la prima parte di un progetto più ampio dedicato ai materiali dagli anni Settanta a oggi, relativi a diversi ambiti della società.

 ?? ?? Tra gli anni 60 e gli 80 Uno dei manifesti di protesta affissi sui muri di Torino e oggi presente in mostra nelle sale di via Trivero
Tra gli anni 60 e gli 80 Uno dei manifesti di protesta affissi sui muri di Torino e oggi presente in mostra nelle sale di via Trivero

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