Corriere Torino

Zorn e gli altri: un Jazz is Dead «in crescendo»

- Spira, Luc. Cast.

John Zorn e William Basinski, Daniela Pes e Massimo Silverio, Marta Salogni e Valentina Magaletti. Sono tra i protagonis­ti della settima meraviglia di Jazz Is Dead, il festival che dal 24 al 26 maggio al Bunker tornerà ad avventurar­si in sentieri sonori sperimenta­li, tra jazz e avanguardi­a, noise ed elettronic­a, rap e rock mutanti.

Già le anteprime, entrambe made-in-usa e rivelate nei giorni scorsi, avevano lasciato intendere l’intenzione di alzare l’asticella: dalla pioniera dell’elettronic­a analogica Suzanne Ciani (il 6 aprile al Massimo, l’8 a Milano) al compositor­e, sassofonis­ta e totem della musica al di fuori dei generi John Zorn (il 28 aprile al Lingotto con il Torino Jazz Festival).

La conferma arriva con il disvelamen­to del programma completo, in cui brillano alcuni dei migliori progetti italiani contempora­nei, a cominciare dalla doppietta post-vernacolar­e con Massimo Silverio (24 maggio) e Daniela Pes (26 maggio), titolari nel 2023 di due debutti folgoranti tanto per ricerca sonora che per scelte linguistic­he: il friulano Silverio canta in dialetto carnico, la sarda Pes — Targa Tenco per l’album come miglior esordio dell’anno — in una neolingua derivata dal gallurese.

Da circoletto rosso sono anche la coppia formata dalla produttric­e Marta Salogni e dalla percussion­ista Valentina Magaletti (italiane d’origine, londinesi d’adozione, collaborat­rici di star come Depeche Mode, Björk e Nicolas Jaar), il ritorno del supergrupp­o I Hate My Village (con membri di Bud Spencer Blues Explosion, Calibro 35, Verdena e Jennifer Gentle), la nascita di una nuova creatura (i Ruinszu, somma dei giapponesi Ruins e dei romani Zu) e l’epilogo il 7 giugno al Planetario con il trombone cosmico di Gianluca Petrella.

Studiata come un crescendo lungo tre giorni — dal sound minimale del venerdì, alle contaminaz­ioni del sabato, al finale più rumoroso della domenica — la settima edizione del festival presenterà anche diversi ospiti internazio­nali: tra guru dell’elettronic­a (Moritz Von Oswald), dell’ambient (William Basinski), del metal industrial­e (Godflesh) e nuove voci della world music (i Le Cri du Caire dell’egiziano Abdullah Miniawy) e del jazz (il collettivo newyorches­e Nu Jazz).

Diverse le novità logistiche: i concerti maggiori saranno su un nuovo palco esterno e per la prima volta si dovrà pagare un biglietto d’ingresso, dalla formula assai fiduciosa nei confronti del pubblico: 10 euro al giorno di prezzo ufficiale e 5 euro per chi ritiene di non poter sostenere la spesa intera.

 ?? ?? Protagonis­ta Tra gli ospiti c’è la sarda Daniela Pes
Protagonis­ta Tra gli ospiti c’è la sarda Daniela Pes

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy