Graziella Navaretto, pittrice formidabile e docente di materie artistiche nei licei
I ricordi delle persone che ci hanno appena lasciato scritti dalle firme del Corriere Torino Donne e uomini noti oppure no ma sempre insostituibili per i familiari, gli amici e la gente del loro quartiere
La vita per l’arte di Graziella Navaretto (vedova Bartolini) si è conclusa all’età di 80 anni. Formidabile è stata la sua statura di incisore e pittrice. Oggi alle ore 11, presso la parrocchia Ascensione del Signore di Torino, si terranno i funerali.
Formatasi all’accademia Albertina di Belle Arti di Torino, è stata docente di materie artistiche in licei e istituti d’arte. Il suo percorso l’ha vista appassionarsi soprattutto alla tecnica incisoria, approfondita in special modo a partire dal 1998. Operava attraverso tecniche sperimentali ma anche tradizionali, principalmente acquaforte e acquatinta. In tutta la sua carriera ha realizzato circa 90 matrici.
Graziella ha presentato i suoi lavori in mostre personali e collettive di livello nazionale allestite in luoghi prestigiosi. A Torino ha esposto le opere presso la Galleria Dantesca, a Villa Amoretti e al Museo Regionale di Scienze Naturali, alla Biblioteca Nazionale e alla Reggia di Venaria. E in città è stata molto fertile anche la collaborazione con la Fondazione Tancredi di Barolo Musli (Museo della Scuola e del Libro per l’infanzia).
Qui, insieme all’artista Giovanna Frova, specializzata in tecniche calligrafiche, ha dato vita a un progetto consistito in un lavoro di ricerca sul tema delle favole nell’arte e nella letteratura per l’infanzia, finalizzato alla realizzazione di due esposizioni: la mostra di incisioni calcografiche e testi calligrafici «Metafore. Esopo e Fedro - Storie di animali» e l’esposizione bibliografica «Nel regno delle favole», a cura del presidente Pompeo Vagliani. Un altro progetto, ispirato alle fiabe di Italo Calvino, non è stato concluso.
«Graziella era una persona molto esigente dal punto di vista artistico: voleva che le cose fossero fatte bene — è il ricordo di Vagliani —. Spiccava poi per l’estrema disponibilità nel condividere la sua creatività artistica con i ragazzi del Museo. Negli ultimi tempi aveva seri problemi di salute, ma ha continuato a collaborare fin quando è stato possibile. La ricorderemo sempre per questo».