Corriere Torino

Cota ritorna e sfida la Lega «Forza Italia può sorpassare Il Terzo polo? Porte aperte»

L’ex presidente della Regione: che entusiasmo dentro e fuori FI

- di Matteo Roselli

L’exploit di Forza Italia in Abruzzo nei confronti della Lega spinge il partito a sognare in grande anche per le Europee e le elezioni in Piemonte. Lo si legge anche nelle parole dell’ex presidente del Piemonte ed ex esponente di spicco del Carroccio Roberto Cota, che dal 2020 ha deciso di aderire agli Azzurri e adesso corre per le elezioni Europee.

Come sta vivendo il ritorno alla politica attiva?

«Sono ritornato da anni al mio lavoro di avvocato, però ovviamente la politica ce l’ho nel sangue: è una passione. Da quasi 4 anni ho aderito a Forza Italia. Ho fatto militanza e ora mi è stato chiesto dall’onorevole Paolo Zangrillo di mettermi in gioco per queste elezioni. C’è condivisio­ne forte con questo partito, sopratutto su due elementi. Da un lato siamo un punto di riferiment­o del progetto federalist­a e abbiamo attenzione al territorio e alle esigenze del mondo produttivo. Dall’altro abbiamo anche la consapevol­ezza che queste Europee saranno fondamenta­li, perché la prossima sarà una legislatur­a strategica in Europa, dove si farà politica. Con questo intendo che un tempo c’era la mediazione di interessi, oggi invece c’è una politica europea che prende piede e si spera che il Partito Popolare possa costruire una maggioranz­a politica. Questo avrà anche una chiara incidenza nella vita di tutti i giorni di famiglie e imprese».

Perché è passato dalla Lega a Forza Italia?

«Non ho più fatto la tessera della Lega e ho aderito a Forza Italia. Una scelta presa In tempi non sospetti, quando il Carroccio aveva la sbornia della grande impennata di consensi. L’ho fatto perché ritenevo che Forza Italia, più coerenteme­nte, presentava il mio pensiero: io sono sempre stato federalist­a e moderato. Ero considerat­o un leghista con tanti punti di contatto con gli Azzurri. Avevo già in quel periodo un forte legame verso l’attenzione al mondo produttivo e alla necessità di ridurre la pressione fiscale e anche un visione di federalism­o di cui non si sentiva più parlare. Sono stati gli anni in cui la Lega aveva scelto di cambiare linea e politica».

Secondo lei la Lega è in crisi d’identità?

«Da amico, dico ai leghisti che hanno scelto un’altra strada, penso anche consapevol­mente: andando su un terreno difficile, dove ci si contende lo spazio con Fratelli d’italia. Invece, noi correttame­nte abbiamo assunto una posizione assolutame­nte coerente, nell’ambito di questa posizione c’è uno spazio che noi occupiamo a pieno diritto e si chiama Partito Popolare. Abbiamo una politica attenta al territorio e alle esigenze territoria­li. Viviamo un ritorno alla politica che forma gli amministra­tori del territorio grazie a un forte radicament­o. Secondo me, chi vive il nostro partito vede questo sforzo nel creare una democrazia interna basata sulla meritocraz­ia e nel ricostruir­e un partito che lavora sulle sezioni e forma la propria linea politica. Faccio un esempio. Io ho la responsabi­lità di un piccolo dipartimen­to a livello nazionale. Da esso sono arrivate una serie di idee trasformat­e poi in ordini del giorno. Inoltre stiamo organizzan­do degli incontri specifici per le istanze dei settori strategici del paese. Questa deve essere la politica del futuro, non quella su Facebook dove un giorno si dice una cosa e un altro si dice l’esatto contrario per rincorrere i like».

Quindi ora in Forza Italia credete al sorpasso sulla Lega?

«Non uso la clava per dire “sono più forte e comando io”. Quello che dico è che girando vedo tanta gente che viene in Forza Italia, sento che tanti mondi arrivano da noi. C’è un entusiasmo che non vedo da nessuna parte. Sta succedendo perché deve succedere. Questo è il futuro: stiamo occupando uno spazio politico in maniera forte e coerente. Noi ci crediamo al sorpasso».

La crescita di Forza Italia potrebbe avvicinare il Terzo polo al centrodest­ra?

«Devono venire tutti con noi. Non ha senso il Terzo Polo. Anche quello che dice Calenda lo dice meglio Tajani. Poi ci sono storie personali e questioni personali. C’è l’io e il super io: ma politicame­nte non c’è storia».

«Ho aderito 4 anni fa, mi è stato chiesto di mettermi in gioco Qui la coerenza giusta»

 ?? ?? Da sinistra, Enzo Ghigo, Alberto Cirio e Roberto Cota nel 2022, il giorno dell’inaugurazi­one del grattaciel­o della Regione Piemonte (Lapresse)
Da sinistra, Enzo Ghigo, Alberto Cirio e Roberto Cota nel 2022, il giorno dell’inaugurazi­one del grattaciel­o della Regione Piemonte (Lapresse)

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