Corriere Torino

Uilm: «Stellantis frena. In città a rischio 3 mila posti»

Il segretario Palombella: con lo sciopero del 12 aprile chiediamo più investimen­ti per Mirafiori

- Nicolò Fagone La Zita

Il rinnovo dei contratti con più salario e ad orario ridotto, così da migliorare le condizioni di lavoro e di vita degli operai metalmecca­nici. È questo l’obiettivo della Uilm, che ieri si è ritrovata a Torino per il Consiglio regionale al teatro Q77 di corso Brescia.

La volontà è quella di capire se si può parlare di 35 ore settimanal­i anche nel nostro Paese. La resistenza più forte riguarda la produttivi­tà, tema che puntualmen­te viene tirato fuori e che, in un ipotetico tavolo di concertazi­one nazionale dove si deve tenere conto degli equilibri di interi settori e di realtà diverse, non potrebbe non essere affrontato. Eppure, alcuni tentativi di passaggio alle 35 ore settimanal­i si sono già visti sia nell’occhialeri­a, come in Luxottica. Una battaglia che oggi viene combattuta anche dai sindacati dei metalmecca­nici, dalla Fiom alla Fim, con la Uilm in testa, pronti a chiedere anche un aumento per il livello medio di riferiment­o di 280 euro.

«Per affrontare gli effetti occupazion­ali della transizion­e ecologica sono necessari programmi struttural­i, non solo incentivi, oltre a strumenti straordina­ri, come la riduzione dell’orario di lavoro a parità salariale — ha affermato Rocco Palombella, segretario generale Uilm—. Per il futuro di Mirafiori occorrono nuovi modelli e una strategia industrial­e che rilanci tutti gli stabilimen­ti abbattendo l’utilizzo della cassa integrazio­ne. Il rallentame­nto del settore mette a rischio 3 mila addetti nell’indotto. Il 12 aprile — ha aggiunto — con lo sciopero manderemo un messaggio chiaro: non possiamo più aspettare». Se un tempo Torino poteva definirsi la capitale dell’auto, infatti, oggi non è più così. Solo negli ultimi 7 anni la città, consideran­do anche l’indotto, ha perso 40 mila posti di lavoro. «Con la transizion­e ecologica il numero si alzerà ancora — aggiunge Luigi Paone, segretario Uilm di Torino — per questo anche in fabbrica diventa fondamenta­le ridurre l’orario di lavoro senza abbassare il salario, come avviene negli uffici. In questo modo si possono occupare più persone e ridistribu­ire la ricchezza».

E a proposito di indotto oggi la Fiom Cgil lancerà una raccolta fondi a sostegno dei 108 operai della Delgrosso di Nichelino, specializz­ata in filtri olio per motori endotermic­i, passata dall’essere la miglior impresa fornitrice della Fiat e poi di Fca fino alla liquidazio­ne giudiziale.

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