Graziani: «Sanabria, ora non devi fermarti più Toro, l’europa è possibile»
Ciccio sprona i granata: «Ma serve più concretezza sotto porta»
ora non fermarti più». Ciccio Graziani sprona l’attaccante paraguaiano, che ha ritrovato il gol a Napoli dopo un lungo periodo di astinenza. In rovesciata, come faceva il suo «gemello» dei tempi dello scudetto 1976, Paolino Pulici, e in tempi più recenti pure un attaccante a lui molte volte accostato, Andrea Belotti. Si avvicina Udinesetorino, gara tra due delle squadre di Ciccio: in granata gli anni più belli della carriera, in bianconero un biennio verso la fine della sua splendida traiettoria nel calcio. E il campione del mondo 1982 interpreta così il momento dei granata.
Graziani, 2 punti nelle ultime 4 gare: il Toro ha rallentato nel momento decisivo?
«Forse sì, ma ha sicuramente raccolto meno di quanto meritato, e penso soprattutto alle partite contro Lazio e Roma. Nell’ultima gara a Napoli, invece, gli azzurri hanno fatto qualcosa in più per vincere ma il Toro ha avuto il merito di restare sempre in partita e ha saputo gestire i momenti difficili. Alla fine, ha portato a casa un pari molto importante per il morale. La frenata c’è stata ma solo sul piano dei risultati, non su quello delle prestazioni».
L’europa è ancora possibile secondo lei?
«I punti dal sesto posto sono 6 e mancano ancora dieci partite, quindi sì. Il problema è che ci sono tante squadre in mezzo: la Fiorentina, la Lazio, adesso anche il Monza. È difficile, non impossibile. Il Torino deve confermare la competitività che ha sempre avuto in ogni partita di quest’anno, aggiungendo però più concretezza sottoporta».
A tal proposito, la trasferta di Napoli può aver riacceso la scintilla giusta per Sanabria?
«Quella rovesciata vincente è stata la miglior notizia per il Toro nella serata del
Per lui il gol ottenuto in quel modo può rappresentare un nuovo inizio. Dopo quanto si era visto nella scorsa stagioza ne, in cui Tonny aveva fatto il record personale di gol, quest’anno ci si aspettava qualcosa in più. Ma è ancora in tempo per migliorare il bilancio della propria annata».
Zapata è il punto fermo del presente, può esserlo anche per il futuro?
«Lo vedo sempre meglio dal punto di vista fisico, quindi sì. Ricopre per il Toro la stessa importanza che ha Lukaku nella Roma. Si tratta di un elemento che dà fisicità, è bravo nel gioco aereo, sa fare gol. E poi dà moltissimo sul piano dell’approccio alla partita e dello spirito. Ha carattere, è un professionista di livello elevato e un vero leader».
Buongiorno è ormai il miglior difensore centrale del campionato?
«Ce ne sono anche altri con cui se la gioca, però ha davanti a sé un futuro molto luminoso che lo potrebbe portare anche all’attenzione di grandi club. Credo che in estate il Torino riceverà molte offerte. Si tratta di un buonissimo giocatore pronto per competere ai più alti livelli, ma rappresenta tantissimo per il club granata».
Bellanova è da Nazionale? «Sì, anche se la concorrenza sulla fascia destra non manca, penso a Di Lorenzo o agli ambidestri Darmian e Cambiaso. Devo dire che però il suo talento sta sbocciando. Ha fatto la scelta giusta nell’accettare il Torino, che gli ha offerto un ruolo da protagonista. E lui, sfruttando gli insegnamenti di Juric, sta completando il proprio bagaglio tecnico».
Vede il tecnico croato ancora in granata nella prossima stagione?
«Spero di sì perché, secondo me, il ciclo non è finito, anzi, può ancora svilupparsi. Come tipologia di allenatore lui mi piace perché sa dare carattere e identità alla propria squadra. Certo, ogni tanto fa degli autogol comunicativi che dovrebbe evitare».
La frenata c’è stata, ma solo sul piano dei risultati, non su quello delle prestazioni
Dà fisicità, ha carattere, è un professionista di livello elevato. Insomma, è un vero leader