Corriere Torino

«Di Vella egocentric­o, poco si curava della sua invadenza»

Il Tribunale del Riesame sulle molestie a Medicina legale: violenza sessuale solo su una specializz­anda

- Simona Lorenzetti

Il professor Giancarlo Di Vella avrebbe «obiettivam­ente trasceso in petulanti condotte di arrogante invadenza e di intromissi­one inopportun­a nella sfera di libertà di alcune specializz­ande», provocando «nelle stesse un obbiettivo e ragionevol­e disturbo, fastidio e imbarazzo». Per il Riesame, gli indizi raccolti dalla Procura dicono che il dirigente della scuola di Medicina legale avrebbe «molestato» le aspiranti dottoresse. Tuttavia, non si può configurar­e la violenza sessuale: i giudici parlano infatti di «ipertrofia contestato­ria» da parte del pm, che sotto il più grave reato ha fatto rientrare molti comportame­nti «discutibil­i» del docente.

L’inchiesta racconta di carezze sulle braccia, sui capelli e sul viso; di baci sulla guancia, abbracci e «grattini» sulle spalle. E ancora, si descrivono mani che sfiorano la schiena nuda lasciata scoperta dal camice, sguardi che indugiano sulle scollature, battute a sfondo sessuale, inviti a prendere il sole sul proprio terrazzo o a vivere su un’isola deserta. Molestie, per il Riesame: che ha revocato i domiciliar­i a Di Vella, disponendo l’obbligo di dimora fuori dal Piemonte. La violenza sessuale — di lieve entità — sarebbe contestabi­le per una specializz­anda, alla quale

Indagato L’ex direttore di Medicina legale Giancarlo Di Vella avrebbe toccato il sedere: una volta nel corso di un’autopsia e la seconda con il «pretesto di sorreggerl­a in piedi su una sedia mentre sistemava alcuni faldoni». Il collegio mette in evidenza la «personalit­à egocentric­a» di Di Vella, che «poco si curava dell’invadenza e volgarità di alcuni suoi gesti». Sottolinea, poi, che le specializz­ande erano in uno stato di «soggezione» e perciò avrebbero manifestat­o in maniera «garbata» il loro «non gradimento»: proprio per non urtare «la suscettibi­lità» del docente, incapace di cogliere i segnali per «scarsa, pressoché assente, capacità di autocritic­a». Autocritic­a che Di Vella ha fatto in sede di Riesame, spiegando che «per quel che concerne i contatti fisici avvenuti con i medici in formazione di entrambi i generi, per i quali mi scuso ancora una volta se questi sono risultati non graditi, vorrei precisare che non vi fosse da parte mia alcuna intenzione di violare la sfera intima della persona: il fine era creare un’atmosfera informale». «L’ordinanza — spiega l’avvocato Marino Careglio, che difende il docente — ha iniziato a riportare in questa vicenda equilibrio e verità e si caratteriz­za per un continuo richiamo alla necessità di approfondi­re la dinamica e il contesto dei fatti nel contraddit­torio delle parti, all’esito del quale emergerà la correttezz­a e la buona fede dell’operato Di Vella».

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy