Domani apre l’assemblea del Pd Ma è Roma che discute l’alleanza
Qualche dem ipotizza un rinvio, altri smentiscono. E i 5stelle si avvicinano sulla sanità
Mancano 24 ore, ma non si tratta del celebre film thriller: è il tempo che separa il Partito Democratico dall’assemblea per la decisione del candidato in Piemonte e il Movimento 5 Stelle dal ticket dell’ultimo minuto per una possibile alleanza a bocce ferme. Sono ore concitate per il centrosinistra in Piemonte.
E se in regione nessuna delle due forze politiche pare abbia alzato la cornetta del telefono, a Roma qualcosa si sta muovendo. I minuti corrono e ora nel Partito Democratico serpeggia l’ombra di un rinvio dell’assemblea per provare a portare a casa l’accordo. Tra i Dem c’è chi avanza questa opzione e chi la smentisce categoricamente. Se la decisione diventasse definitiva a quel punto la riconvocazione, salvo alleanza, potrebbe arrivare a fine marzo. Il tema centrale che divide gli orizzonti tra i Dem e i 5 Stelle in Piemonte è sempre lo stesso: la sanità pubblica. Anche oggi dal Movimento 5 stelle, la coordinatrice del Piemonte Sarah Disabato ha ribadito che «l’edilizia sanitaria è il tema centrale. È la delega più importante della regione e ci sono delle chiare divergenze. Per noi è inconcepibile utilizzare il partenariato pubblico-privato per la sanità pubblica. I fondi che abbiamo a disposizione oggi, anche grazie al Pnrr, hanno permesso di liberare delle risorse che fanno ripensare a questo». Dal Partito Democratico nessuno vuole parlare apertamente della situazione, ma ieri è stata diffusa una nota stampa a firma, tra gli altri, del segretario regionale Pd Domenico Rossi che va proprio verso questa direzione: «Non ci possono essere strade differenti da quella della sanità pubblica, gratuita, universale, accessibile a tutti. Sulla base di questi criteri, non del mero efficientamento economico e della logica aziendalistica, che bisogna definitivamente superare, bisogna calibrare gli investimenti e l’organizzazione del servizio - si legge nel comunicato condiviso anche da Sinistra Italiana e Più Europa -. La sanità pubblica è una priorità per tutte le forze progressiste, ma questo non deve rimanere solo uno slogan. Servono le strutture sanitarie idonee e le assunzioni di personale anche per investire davvero e concretamente sulla medicina territoriale e sull’integrazione sociosanitaria, che a oggi rischia di restare solo sulla carta».
Parole che suonano come una chiara apertura alle istanze del Movimento 5 Stelle. I minuti avanzano e il Partito
Democratico alla fine potrebbe decidere di tenere l’assemblea di domani, ma anche all’interno dei Dem la situazione è complicata. In Piemonte il partito continua a essere spaccato in due tra Valle da una parte e Gribaudo dall’altra, come se le primarie non avessero portato alla vittoria di Schlein su Bonaccini. A testimonianza della particolarità tutta piemontese, Valle (candidato vicino all’ala bonacciniana del partito) avrebbe una leggerissima maggioranza di voti rispetto alla contendente Gribaudo. Ecco che allora emerge la possibilità di una terza opzione per salvare il partito da un’assemblea all’ultimo voto. I nomi in campo per dare il senso di unità almeno all’interno del partito sono tanti, a partire dall’assessora al Lavoro di Torino Gianna Pentenero, passando per il segretario regionale Domenico Rossi, fino al capogruppo Pd in regione Domenico Gallo. Qualcuno ha fatto anche il nome del consigliere regionale e chirurgo Mauro Salizzoni. Insomma, quello che serve è un nome di servizio che sappia unire i Dem in Piemonte. Tanti nodi aperti quando all’orologio mancano sempre soltanto 24 ore.