È NATO L’ORTO LUNARE PER LE VERDURE IN CASA
Due studenti ventenni, Lorenzo Mellano e Alessandro Parussa hanno progettato un impianto che permette di coltivare diversi tipi di ortaggi in poco spazio e utilizzando poca acqua che viene filtrata, riciclata e monitorata continuamente
Uguaglianza di genere
Energia pulita e accessibile
Industria, innovazione e infrastrutture
Città e comunità sostenibili
Acqua pulita e igiene
Lavoro dignitoso e crescita economica
Ridurre le diseguaglianze
Consumo e produzione responsabili
del Piemonte - Indirizzo «Agricoltura di Precisione» di Fossano, stanno trasformando l’idea in una vera e propria start up.
Lorenzo Mellano, originario di Margarita, piccolo paese rurale alle porte di Cuneo, dove ogni anno si celebra la «Sagra dël còj», il cavolo verza, spiega: «La nostra sperimentazione non poteva che partire proprio dal cavolo, l’idea era chiara: realizzare un ecosistema agricolo intelligente in un piccolo spazio e con un impatto ambientale bassissimo».
La sfida intrapresa dai ragazzi e dalla scuola si ispira alla missione lunare Artemis, cercando soluzioni di coltivazione per la vita quotidiana sulla Luna, considerando limiti di risorse e l’assenza di elementi essenziali come l’acqua.
Il risultato è un prodotto che integra un sistema avanzato di controllo ambientale e di crescita, ottimizzando illuminazione e parametri, controllabile con una app per il monitoraggio da remoto e dalle dimensioni ridotte tanto da poter essere installato in piccoli alloggi per la coltivazione di piante officinali, spezie e ortaggi.
Mellano precisa: «Le radici delle piantine sono immerse nell’acqua presente nel tubo, poca, essenziale, vitale e riutilizzabile più volte. Nel nostro orto sono installati numerosi sensori di temperatura per aria e acqua, sensori che misurano CO2, conducibilità elettrica e umidità: ci consentono di monitorare la concentrazione salina e fare le opportune valutazioni sulle condizioni delle piante. C’è poi un software che mette insieme tutti i parametri e li elabora. Si può costruire a vari piani lasciando al piano superiore le piantine con il fusto più alto».
Grazie a un sistema di ricircolo in tubo con cui l’acqua