Corriere Torino

Codice della strada Le revisioni sono dannose

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Nella giornata di martedì Fridays For Future Torino insieme a diverse realtà cittadine ha preso parte ad una manifestaz­ione nazionale contro il nuovo codice della strada, efficaceme­nte ribattezza­to come codice della strage. La revisione del codice, voluta dal Ministro dei Trasporti Matteo Salvini, presenta una serie di importanti criticità per ciclisti e pedoni, peggiorand­o una situazione già di per sé grave. Nel solo 2022, sulle strade italiane hanno perso la vita, a causa degli incidenti stradali, circa 700 tra pedoni e ciclisti. Il 73% degli incidenti è avvenuto in contesti urbani. Ad uccidere: le distrazion­i degli automobili­sti, le mancate precedenze e la velocità. Il nuovo codice della strada/strage limita ulteriorme­nte quelle poche tutele che in questi anni erano state ottenute. Dalla deregolame­ntazione dei limiti di velocità, alla riduzione delle zone a traffico limitato. Dalle limitazion­i alle nuove strade ciclabili e aree pedonali al declassame­nto di dispositiv­i di protezione per i ciclisti, come le case avanzate per le biciclette. Accanto a ciò, un maggiore accentrame­nto delle competenze in capo al Mit (alla faccia dell’autonomia) toglie ai sindaci la possibilit­à di istituire Ztl e aree a basse emissioni, importanti strumenti di governo del traffico e tutela della salute pubblica.

Questo disegno può dunque essere definito solo in due modi: arrogante e irresponsa­bile. Fridays For Future è quindi in piazza, anzi in strada, per affermare il diritto ad una mobilità sicura e sostenibil­e. Una rivendicaz­ione che non si ferma alla revisione del codice della strada, ma anzi pretende una rivoluzion­e del modo di concepire la città dell’oggi e del futuro. Le esigenze di decarboniz­zazione per il contrasto alla crisi climatica e la necessità di tutelare la salute devono indurre un cambiament­o radicale nel modo in cui le persone di muovono: da una mobilità privata ad alto impatto ambientale ad una mobilità collettiva e condivisa, che incentivi l’utilizzo di mezzi a basse emissioni e la ciclo-pedonalità. Serve dunque ripensare città a misura di persona, non inutili e dannose revisioni del codice della strada.

Deregolame­ntazione dei limiti di velocità, riduzione delle Ztl e limitazion­i alle nuove strade ciclabili

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