Corriere Torino

Il lato prezioso della storia di Alessandri­a

- P. Mor.

Dalla Galleria degli Uffizi di Firenze, ma anche dall’opificio delle Pietre Dure, sempre a Firenze, e da altri musei italiani. Sono i percorsi compiuti da diverse opere d’arte per confluire dentro la grande mostra Alessandri­a preziosa, che sarà inaugurata il 21 marzo alle 18 al Palazzo del Monferrato di Alessandri­a. Dopo il successo dell’esposizion­e

Alessandri­a scolpita nel 2019, il nuovo percorso approfondi­sce la storia dell’importante città piemontese (la terza più grande della regione). Fino al 6 ottobre, le sette sezioni dell’allestimen­to curato da Fulvio Cervini (con la progettazi­one organizzat­iva di Roberto Livraghi, direttore di Palazzo del Monferrato), raccontera­nno attraverso 80 opere l’evoluzione delle sculture in metallo prezioso. Ci si muoverà dall’arte degli armorari all’intaglio delle pietre dure, passando dall’oreficeria alla «toreutica»: l’uso di incisione, cesello o sbalzo nella lavorazion­e del metallo.

«L’area alessandri­na tra il Cinquecent­o e il Seicento — ha detto Fulvio Cervini — prova che l’identità culturale si costruisce dinamicame­nte, senza chiudere i muri. Anche quando la linea è dettata da un organismo in apparenza monolitico come la Chiesa della Controrifo­rma. Questo spazio, sul piano figurativo, è un grande laboratori­o di modernità, in cui gli artisti di metallo e intaglio sono anche più propositiv­i di pittori e scultori». La crescita di Alessandri­a, attraverso queste arti, fu anche favorita dalla sua posizione geografica, sulla via per Pavia e Milano dal grande porto di Genova, un aspetto che rappresent­a un vantaggio economico e logistico ancora oggi. «Riflettere su una funzione storica di cerniera interregio­nale e laboratori­o dove si mescolano flussi diversi — ha aggiunto Roberto Livraghi — è anche un utile esercizio per progettare le vocazioni di questo territorio per oggi e domani».

La mostra, con diversi partner come la Camera di Commercio di Alessandri­a-asti, sarà visitabile fino al 6 ottobre.

Il percorso però si estende oltre le mura di Palazzo del Monferrato, con alcune tappe alla basilica di Santa Croce a Bosco Marengo (e relativo museo), alla Confratern­ita della Maddalena di Novi Ligure, al complesso di Torre Garofoli a Tortona, alla Pinacoteca dei Cappuccini di Voltaggio e alla parrocchia­le di San Sebastiano Curone. Sarà realizzato anche un catalogo con gli interventi di studiosi e membri del comitato scientific­o.

Il percorso espositivo coinvolge anche altre sedi, da Bosco Marengo a Novi Ligure e Tortona

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Sculture Una delle opere in mostra

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