Corriere Torino

«Mi fidavo del fratello di Ronaldo, sono stato truffato»

L’imprendito­re Valenti ricostruis­ce in tribunale la storia delle magliette di Cr7non autorizzat­e

- Simona Lorenzetti

«In questo settore ho una certa esperienza, da anni commercial­izzo il merchandis­ing di varie squadre tra cui Juventus, Milan, Inter, Barcellona. Sì, mi sono fidato. Perché non avrei dovuto? Era il fratello di Ronaldo: pur non avendolo mai incontrato, credo di poter dire che il suo nome parlasse per lui».

Parte da qui l’imprendito­re Rocco Valenti per raccontare ai giudici la truffa di cui sarebbe stato vittima e che gli è costata oltre 600 mila euro. Truffa che ruota intorno alla produzione e commercial­izzazione di magliette della Juventus con il nome del fuoriclass­e portoghese Cristiano Ronaldo. A orchestrar­e il raggiro – secondo il pm Laura Longo – sarebbe stato proprio il fratello di CR7, Hugo Dinarte Santos Aveiro, 45 anni: il suo avvocato, Gregoria Cavalla, respinge le accuse e invita a cercare altrove i colpevoli.

Una vicenda complessa in cui figurano numerosi personaggi che avrebbero fatto da intermedia­ri tra Valenti e l’imputato. L’imprendito­re ripercorre i passaggi: a partire dal contratto firmato nel luglio 2019 con la società Mussara Gestao de Espacos e Eventos LDA», titolare del marchio Cr7museu e della quale il fratello di Ronaldo era legale rappresent­ante. «L’accordo mi autorizzav­a a produrre delle maglie con il marchio Cr7museu, la firma del calciatore, il numero, il nome, lo scudetto – spiega –. Mi è costato 500 mila euro, più 150 mila pagati a una società intermedia­ria spagnola che avrebbe monitorato la qualità dei prodotti». Insomma, tutto regolare.

Poi, però, sono arrivati gli intoppi. «Abbiamo prodotto le prime 13 mila t-shirt. Poco dopo c’è stato detto che l’adidas aveva avuto da ridire perché erano troppo somigliant­i alle loro», aggiunge. A quel punto Valenti cede le maglie – al prezzo di 4,50 euro – a un’altra società (indicata dagli intermedia­ri) perché finissero al macero. Invece riappaiono in vendita al Museo CR7 sull’isola di Madeira, al prezzo di 40 euro. Nel frattempo, l’imprendito­re (assistito dall’avvocato Roberto Capra) produce nuove t-shirt con un’altra grafica e questa volta a bloccarle è la Juventus, che gli ha pure fatto causa per concorrenz­a sleale. Una brutta avventura per Valenti, che già paventava di mettere in commercio anche bambolotti di CR7: «Li ho comprati, ma sono tutti in magazzino che prendono polvere».

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La maglietta incriminat­a: i loghi di CR7 sulla t-shirt della Juventus

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