Corriere Torino

Tra classico e sperimenta­zione ecco i cocktail proposti in città

Mixology torinese in continua evoluzione, con il barman in grado di costruire esperienze in base alle preferenze del cliente

- Piera Genta

Tra classicism­o ed innovazion­e la mixology torinese è in continua evoluzione. Il mondo dei cocktail bar, come viene inteso oggi, è piuttosto giovane, molto dinamico ed offre esperienze di gusto che si avvicinano a quelle dell’alta ristorazio­ne con cocktail di ricerca sempre più creativi e complessi. Il barman è in grado di costruire esperienze sartoriali ideate in base alle preferenze dell’ospite, tutto questo senza dimenticar­e i grandi classici che continuano a scrivere la storia del bere miscelato. Accanto agli storici locali come l’american bar del Grand Hotel Sitea e il bar Cavour Del Cambio andiamo a scoprirne altri dalle proposte interessan­ti.

D.one via Baretti 15, uno dei punti di riferiment­o di San Salvario. Divertenti ed insolite sia nella grafica che nella proposta le loro drink list: Il giro del mondo in 80 giorni dedicata al libro di Jules Verne dove le otto tappe del libro sono declinate in altrettant­i drink, con l’aggiunta di quattro in versione analcolica e Make Americano Great Again legata alle origini del drink. Si racconta che la bevanda nacque in omaggio al pugile Primo Carnera, detto l’americano per i suoi successi ottenuti negli Stati Uniti. Quindi ben otto twist, ognuno dedicato ad un campione del pugilato degli anni Venti e Cinquanta. Più un nono Americano ispirato allo stesso Primo Carnera, ma super esclusivo, perché ha come ingredient­e principale il Vermouth Riserva Martini Gran Lusso Limited Edition, prodotto solo in 2 mila bottiglie.

The Mad Dog, in via Maria Vittoria 35, all’altezza della storica Piazza Carlina, una sorta di speakeasy cittadino, un locale sotterrane­o con mattoni a vista ed arredo vintage che si ispira alle atmosfere del proibizion­ismo degli anni Trenta. Oggi diventato un’associazio­ne culturale. Musica dal vivo, dal jazz al blues ed una drink list dedicata a prodotti del territorio, con grande attenzione a vermouth e bitter. Quella attuale si ispira ai serial killer cinematogr­afici, da Hannibal Lecter a Zodiac. Il locale chiude durante il periodo estivo.

Aria di novità presso il cocktail bar dell’hotel NH Carlina dove la bar manager Carlotta Truffo propone, oltre ai classici, una miscelazio­ne povera di alcool ma ricca di gusti e sapori. Una interessan­te selezione di low-alcohol che abbina lo sherry ad un estratto di ananas e lime con coriandolo fresco e qualche goccia piccante; il sake con lo yuzu addolcito con fiori di sambuco ed impreziosi­to con un profumo al cardamomo. Freschezza e leggerezza, da poter sorseggiar­e a qualsiasi ora del pomeriggio.

Insomnia, in via Belfiore 18, conosciuto per la sua continua ricerca e sperimenta­zione nel mondo della mixology, grazie alle proposte del barman Adrian Margineanu. Di recente Adrian e i suoi collaborat­ori hanno vinto il contest per il miglior cocktail a base di Vermouth. Cucina con un twist moderno. Tutto curato nel dettaglio: dalle guarnizion­i ai bicchieri dalla forma insolita e ai drink creati sul momento per condurre il cliente attraverso nuove esperienze. Nuovo corso ALL’EDIT Cocktail bar di Barriera di Milano, in piazza Teresa Noce 15, dove il bartender Samuel accompagna il menu dello chef con varianti dei più grandi classici della miscelazio­ne.

In Vanchiglia Casa Mago , in corso San Maurizio 61, un indirizzo per bere bene con una proposta food interessan­te, il locale si avvicina al concetto di Cave à manger, con drink in continua evoluzione, una curata lista di vini e soprattutt­o di vermouth, circa un centinaio, tra cui il vermouth bianco chinato di Delmago drinks.

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