Reale Ginnastica Torino Oggi la festa per 180 anni nel segno dell’uguaglianza
Nel 1866 il primo strappo con la scuola per le istruttrici In via Magenta la mostra sulle donne della società
«Je atans mo: anstre». Letteralmente, tendo al mio astro. È il motto che campeggia sullo scudo nell’atrio della palazzina ottocentesca di via Magenta, casa della Reale Società Ginnastica di Torino. Non è solo un motto, è molto di più: è la filosofia che da 180 anni guida l’attività di questa istituzione prossima a festeggiare un traguardo storico.
E allora apriamo gli almanacchi: Rodolfo Obermann era un ginnasta svizzero che venne chiamato a Torino da Re Carlo Alberto per insegnare l’educazione fisica agli allievi dell’accademia Militare. Non si limitò a questo ma decise di promuovere l’attività fisica nella società civile, illustrandone i benefici per la salute. Obermann iniziò così a impartire lezioni di ginnastica, al Parco del Valentino, che conquistarono un sempre maggiore seguito, e lo stesso accadde poi con il nuoto, praticato nel fiume Po. Così il 17 marzo 1844, diciassette anni prima dell’unità d’italia, insieme ad altri sei soci scelse di istituzionalizzare l’attività: nacque la Società Ginnastica, che assunse nel 1933 il titolo di «Reale» per i meriti acquisiti «nel prezioso lavoro svolto a favore della gioventù».
Oggi la più antica società sportiva d’italia, e tra le più antiche del mondo, compie appunto 180 anni. «Una ricorrenza che ci inorgoglisce, perché siamo decisamente in salute, e che apre ai 181: la nostra forza è sempre stata di cambiare ogni anno, che non vuol dire snaturarsi ma migliorare, progredire – rileva il direttore, Matteo Lo Prete, sessant’anni, 54 dei quali vissuti in via Magenta –. Il futuro si scrive giorno dopo giorno, curando tutte le sezioni, lavorando sul benessere individuale di bambini e adulti. E migliorandoci».
È il giorno della festa: quattro registi, una coreografa e 85 artisti circensi hanno preparato uno spettacolo che trasformerà la sede e una parte di via Magenta in un teatro vivente e che sarà un omaggio alle donne che hanno scritto la storia della Reale Società Ginnastica e contribuito in modo importante all’emancipazione femminile. Certo, nei quasi due secoli di storia ci sono pagine e pagine di successi nello sport, tra cui 5 medaglie d’oro alle Olimpiadi, e ancora oggi lo sport è centrale: il settore agonistico riguarda la ginnastica artistica e ritmica, il trampolino elastico, le arti marziali e la pallacanestro, cui si affianca la pratica amatoriale di adulti e bambini. In tutto 2 mila tesserati. La linea guida è quella di sempre: mettere al centro la cura della persona e il diritto allo sport. Tendendo, appunto, alla propria stella, coltivando i propri sogni con lavoro, impegno e passione. Come dimostrano quotidianamente anche i ragazzi della Scuola di circo Flic, nata nel 2002 e diventata un riferimento nazionale e internazionale per il perfezionamento professionale nell’arte circense contemporanea.
Una delle immagini storiche della Reale Ginnastica, che racconta quanto siano profonde le radici e la storia del club Attualmente ha 81 allievi di 20 nazionalità.
Nella sua storia, però, la Reale Società Ginnastica è stata promotrice anche di grandi cambiamenti sociali, come la fondazione nel 1866 della Scuola Magistrale Femminile, la prima che ha permesso alle ragazze di diventare istruttrici di ginnastica, e la Scuola di Ginnastica Medica nel 1889. Le celebrazioni dei 180 anni partiranno proprio dal 1866, che ha aperto le porte dell’istruzione alle donne e ha gettato le basi per un futuro di parità e opportunità. Una mostra fotografica racconterà sette donne che hanno lasciato un’impronta significativa nella storia della Società. Come Andreina Sacco Gotta, l’ispiratrice della ritmica. O Nadia Rizzo, attuale direttrice e prima atleta e allenatrice, Dora Cortigiani e Veronica Servente. «Ci auguriamo chiosa Lo Prete - sia un seme per progredire nella ricerca dell’uguaglianza tra uomini e donne».
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Tra bimbi e adulti Il futuro si scrive giorno dopo giorno, curando ogni sezione, lavorando sul benessere individuale
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L’impegno di genere Ci auguriamo che il nostro lavoro sia un seme per progredire nella ricerca dell’uguaglianza