Corriere Torino

Toro, tappabuchi a chi? La nuova «vita» di Vojvoda e la scalata» di Gineitis

Masina è il titolariss­imo che non t’aspetti, Okereke subito on fire

- Timothy Ormezzano

Altro che banali tappabuchi. Nella squadra granata c’è del mastice a presa rapida di ottima qualità. Vedere per credere l’ottima prestazion­e di Vojvoda sabato a Udine nel ruolo di braccetto di destra per lui che solitament­e agisce da esterno sinistro. Ma la storia si ripete ormai da un po’. Il primo era stato Tameze, centrocamp­ista diventato uno dei migliori difensori del Toro, prima dell’ultimo mese trascorso in infermeria. E poi ci sono tanti gregari, almeno sulla carta, che quando vengono chiamati in causa si prendono la scena e recitano un ruolo da protagonis­ta come i vari Gineitis e Okereke. Senza dimenticar­e Masina, che al momento del suo arrivo a gennaio poteva sembrare un figurante e invece si è inserito nel cast granata con grande autorevole­zza: otto presenze in altrettant­e giornate, le ultime sei da titolare inamovibil­e.

Ci sono giorni in cui l’inatteso spalanca orizzonti inimmagina­bili. In una difesa in emergenza ormai cronica, priva a destra sia di Djidji che di Tameze, il jolly Vojvoda ha vinto il ballottagg­io con Sazonov – uno del mestiere, là dietro, ma assai meno duttile del collega kosovaro -, riprendend­osi quella maglia da titolare che non indossava dal 16 dicembre, per inventarsi stopper senza dimenticar­e la sua vocazione di scodella assist.

Quantità e qualità al servizio di Juric. Nel primo tempo Mergim non è stato solo il giocatore che ha toccato più volte il pallone (69), sbagliando poco o nulla. Libero o quasi da compiti difensivi, si è preso metri e metri di campo arrivando a ispirare la rete di Zapata prima di uscire al 65’ per i morsi dei crampi a un polpaccio. Suo infatti l’assist visionario scoccato dalla trequarti campo per l’incornata del colombiano, dopo che lo stesso Vojvoda aveva spianato la via del gol a Vlasic, lui però fermato dal palo.

Non è la prima volta che

Mergim fa l’arturo Brachetti trasforman­dosi in braccetto, era già successo nella vittoria di fine ottobre in casa del Lecce. E qualcosa di simile era accaduta anche tre anni fa in Nazionale kosovara, quando però agì da centrale in una linea a quattro.

Non è un tappabuchi ma mastice di qualità anche Gineitis, in crescita esponenzia­le: è stato lui a Udine a rubare a Pereyra il pallone che ha innescato il raddoppio di Vlasic. Il lituano a 19 anni ha la personalit­à e la sicurezza di un veterano. L’impression­e è che in questo momento giocherebb­e, magari non sempre ma comunque molto, anche se Ilic non fosse infortunat­o. Ma ha risposto «presente» anche Okereke, titolare al posto di un Sanabria in condizioni non ottimali. Juric alla vigilia l’aveva detto: «Okereke è un po’ penalizzat­o dal fatto che nella sua zona preferita tende ad allargarsi Zapata, ma io lo vedo al top e voglio dargli minuti». Al debutto da titolare, il nigeriano ha dimostrato di saper attaccare bene la profondità, peccando soltanto al momento della stoccata decisiva. Si può fare (sempre) di più, ma già così è un bel vedere, è un bel Toro.

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 ?? ?? Mergim Vojvoda, 29 anni, a Udine ha giocato in difesa: reparto completato da Ale Buongiorno e Adam Masina
Mergim Vojvoda, 29 anni, a Udine ha giocato in difesa: reparto completato da Ale Buongiorno e Adam Masina

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