«A Cuneo come in alpeggio Il Castelmagno è sempre offline»
Ornato racconta la sua vita con internet lento
«ACuneo come in alpeggio, su in alta montagna. Cambia solo il panorama e il sapore del mio Castelmagno. Per il resto Internet viaggia poco e male. E se nevica o piove è impossibile avere accesso alla Rete. In pratica viviamo come in un’altra era a prescindere dall’altitudine: ma così è davvero difficile fare impresa». Nel 2008 Enzo Ornato, cuneese, ha deciso di salire sopra i 1.500 metri di altitudine e cambiare vita. Insieme a un gruppo di amici, «chi lavorava nel vino, chi nella filiera del food», ha investito in una malga, nel bestiame e in un agriturismo per dedicarsi al formaggio simbolo del Piemonte: il Castelmagno.
«Così sono diventato un pendolare tra pianura e montagna: 4 mesi in alta quota e il resto dell’anno a Bombonina, frazione di Cuneo. Due mondi diversi, ma uniti dal fatto che internet veloce è una chimera», spiega Enzo Ornato fondatore di Des Martin, Castelmagno d’alpeggio.
«La fibra da noi non arriva. In alta montagna capisco la difficoltà. Ma che la situazione sia rimasta così anche nella periferia di Cuneo mi pare surreale». Invece i cantieri per la banda ultralarga che si sono mossi a macchia di leopardo hanno creato un digital divide dentro il digital divide. «La nostra è una produzione di nicchia, facciamo un migliaio di forme. Ma usiamo la Rete per farci conoscere in Piemonte e all’estero. Caricare video è un esercizio complicato, quasi impossibile sia in montagna che in pianura».
Ornato non ha solo fondato un’azienda di Castelmagno. Quando è salito su in alpeggio ha investito per recuperare la borgata. E qui ha creato un agriturismo. «Eravamo dieci amici, abbiamo imparato a fare tutto, anche a portare le vacche al pascolo ma a gestire il registratore di cassa senza internet non è proprio possibile».
In assenza di fibra, rame, cavi, l’azienda di Castelmagno Des Martins si è collegata con la modernità grazie alla tecnologia radio. Un piccolo passo in avanti, messo però in crisi quando arriva una nevicata forte. E allora le antenne appesantite dai fiocchi smettono di passare il segnale. «Ma questo fa parte dei giochi, non mi scandalizza». Castelmagno è un piccolo borgo che contava mille abitanti cento anni fa e oggi vive quasi esclusivamente delle attività di alpeggio e del lavoro di chi valorizza il formaggio.
«Mi sorprende però che in una regione come il Piemonte fortemente industrializzata ci siano ancora oggi troppe aree senza segnale o con internet lento — afferma Ornato —. Così si condannano i piccoli borghi alla desertificazione e allo spopolamento. Ormai tutti i servizi usano la Rete. Vivere senza è impensabile. In questo si penalizzano le imprese, che restano lontano dalla rapidità di accesso alle Rete che c’è nel resto del mondo».
«L’azienda ha sede in una frazione di Cuneo, la connessione tuttavia è pari a quella che ho in montagna»