Corriere Torino

Arte e clubbing alla corte dell’elefante Fritz

- Paolo Morelli

L’ispirazion­e arriva dall’elefante Fritz, simbolo del Museo Regionale di Scienze Naturali, ma c’è anche una dedica all’elefante di Carlo Magno, Abul Abbas, nato in Africa e morto di polmonite sulle sponde del Reno nell’810. Nasce così Arco Elefante, installazi­one realizzata dai Guerrilla Spam per Club Silencio, con la curatela di Matteo Bidini, che l’ha donata al museo dove, da venerdì, sarà visibile al pubblico. Intanto l’ente, qualche mese dopo la sua riapertura parziale, prosegue nel percorso verso l’apertura completa. «Nel giro di un mese — spiega il direttore Marco

Fino — inizierann­o la progettazi­one delle nuove aree per l’apertura completa del piano terra, con l’obiettivo di affidarla entro l’anno e aprire nell’autunno del 2025, e la ristruttur­azione di tre depositi (uno sotterrane­o lungo via Accademia e due lungo via San Massimo, ndr). Il nostro obiettivo è aprire realmente al mondo che ci circonda». Non solo in termini di spazi ma anche attraverso le iniziative, come il sodalizio con Club Silencio che ora porta nella collezione una nuova opera. Arco

Elefante, collocata a metà del salone all’inizio dell’attuale percorso di visita, riprende idealmente le fattezze del pa

L’opera del collettivo Guerrilla Spam chiderma, ma ci si può passare attraverso. «Cerchiamo di smuovere i giovani — dice Alberto Ferrari, presidente di Club Silencio — e portiamo in un museo i Guerrilla Spam. È un’opera giocosa nel nostro stile, ma l’intenzione è replicare questa modalità anche in altri musei, non di arte contempora­nea».

Torna anche la serata di Club Silencio, anzi sarà doppia, perché il museo, dalle 19 a mezzanotte, sarà aperto in via straordina­ria venerdì e sabato. Sono attese mille persone per ogni appuntamen­to (nel 2023, dice Ferrari, Club Silencio ne ha già coinvolte più di 100 mila). Un pubblico di età compresa, indicativa­mente, fra i 20 e i 30 anni e che in un caso su due non è mai stato nel museo in cui si svolgono gli eventi. Sempre al Museo Regionale di Scienze Naturali, a febbraio, ci sono già state due serate molto partecipat­e.

L’arrivo dei Guerrilla Spam intercetta l’evoluzione di questo noto collettivo toscano, attivo a Torino già da tempo. «Circa dieci anni fa abbiamo iniziato con i poster — spiegano Andrea e Alessandro del collettivo — ma poi abbiamo iniziato anche con muralismo e installazi­oni. Il criterio di base è che lavoriamo in uno spazio pubblico e cerchiamo di fare opere partecipat­e».

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L’installazi­one

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