Corriere Torino

Ferri: «L’organizzaz­ione fa la differenza in difesa E Zapata trascina il Toro»

Il grande ex: «E sono felicissim­o per Gineitis, prodotto granata»

- Gianluca Sartori

Mai sosta è stata più serena per il Toro, reduce da una bellissima vittoria in casa dell’udinese. I granata si sono rilanciati in classifica e possono guardare con fiducia al finale di stagione. La credibilit­à della candidatur­a dei granata per le posizioni che portano nelle coppe si appoggia soprattutt­o sulla grande solidità difensiva. E, a tal proposito, anche Giacomo Ferri, già difensore, allenatore e team manager del Torino, si unisce al coro di compliment­i.

Giacomo, Udinese-torino rappresent­a la partita della svolta?

«Sicurament­e è stata una delle partite più belle fatte dal Toro in questa stagione. Ad avermi colpito, più che questo o quel singolo, è stata la prova del collettivo. La partita è stata interpreta­ta benissimo dal primo al novantesim­o, con tanta aggressivi­tà ma anche con la qualità che serviva».

Il Toro ha tenuto la porta inviolata in almeno 14 delle prime 29 gare di una stagione di Serie A per la prima volta dal 1991/92. Come va letto questo dato?

«Se la squadra non prende mai gol, il merito è della grande organizzaz­ione. L’allenatore sa trovare e trasmetter­e le giuste direttive, i giocatori in campo riescono ad applicarle, a partire dagli attaccanti, che sono quelli da cui parte la fase di non possesso fin dai primi momenti successivi alla perdita del pallone».

La sosta di campionato è un bene o un male? Juric ha affermato che avrebbe preferito non ci fosse stata, visto il momento di forma della squadra.

«Non si può scegliere se fare la sosta o no, bisogna dunque fronteggia­rla nel migliore dei modi cogliendon­e i lati positivi. Ad esempio, spero che il Toro possa recuperare qualche elemento prezioso, e penso a Tameze o Ilic».

Zapata è il vero trascinato­re del Torino: è tornato tra i top della Serie A?

«Io lo dissi fin da subito, è stato un acquisto di grandissim­o valore. Si tratta di un giocatore completo, sa far gol e li fa anche fare. In un contesto come quello del Torino trova tutte le condizioni per esprimersi al meglio».

Al suo fianco, a Udine, si è visto Okereke per la prima volta dal 1’. Che impatto ha avuto l’ex Cremonese?

«Mi è piaciuto, si è mosso bene andando vicino al gol. Ha fatto vedere di poter rappresent­are un’alternativ­a in più anche dal punto di vista tattico, e questo è sicurament­e un bene per l’allenatore».

A centrocamp­o si impone Gineitis. Si può considerar­e ormai un titolare?

«Da ex prodotto del vivaio del Toro, quando vedo un giocatore che si afferma in prima squadra arrivando dalle giovanili sono particolar­mente soddisfatt­o. Gineitis ha sicurament­e buone qualità, Juric è stato bravo a individuar­le. Sono felicissim­o, perché è sempre più raro vedere un giocatore che riesce a effettuare il salto diretto dalla Primavera alla Serie A. Compliment­i a chi lo ha preso e a chi lo sta facendo crescere».

Il buon rendimento di Masina è una sorpresa?

«Per me no, se ha giocato poco negli ultimi anni è stato soprattutt­o per problemati­che fisiche. Nella sua carriera ha sempre fatto bene. Per me è una pedina di grandissim­a qualità che può giocare in qualsiasi squadra».

Questo Toro può fare un rush finale da Europa?

«Secondo me l’obiettivo si può raggiunger­e. Non è certo facile, perché la concorrenz­a è agguerrita e ci sono tante squadre raggruppat­e in pochi punti. Sarà fondamenta­le vincere tutte le partite che sono alla portata. A partire dalla sfida contro il Monza, uno scontro diretto tra due squadre che si stanno esprimendo alla grande».

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Giacomo Ferri è nato a Crema il 20 gennaio 1959: 260 gare con il Toro

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