Corriere Torino

«Rapporti a tre e ricatti hot» l’ex a processo

- Massimilia­no Nerozzi

Sesso, bugie e videotape, ma purtroppo non è il film di Steven Soderbergh: «Non so se “soggiogata” è il termine giusto, ma dissi sì alle cose a tre perché lui doveva essere appagato», racconta la donna, sui 30 anni, al tribunale (presidente Federica Bompieri). A processo c’è il suo ex, coetaneo, arrestato un anno fa dopo la denuncia di lei, alla fine di una convivenza di sette anni diventata inferno: tra maltrattam­enti, violenza sessuale di gruppo, stalking, estorsione (alla suocera) e diffusione illecita di contenuti sessualmen­te espliciti, secondo il capo d’accusa del pubblico ministero Alessandra Barbera. «Per lui era eccitazion­e sessuale e se non l’avessi fatto, mi avrebbe preso per i capelli e sbattuta fuori di casa». Nessuno l’ha mai legata — dice ancora la donna, sulle domande della difesa, l’avvocato Simona Lonetti — ma il quadro resta inquietant­e: «Questi incontri a tre non sono più avvenuti, perché durante i rapporti piangevo». E ancora: «Mi sono accorta della divulgazio­ne di immagini (intime, ndr), perché le ho viste sul mio profilo», del quale il giovane aveva le password. «Mentre le pubblicava scriveva: “O torni, o pubblico un’altra foto. Non uscirai più di casa». Da un anno ha chiesto un aiuto psicologic­o, anche perché «bastavano due parole dolci» per farlo riavvicina­re. Lui, che sta uscendo da una dipendenza dalla cocaina, nega tutto: «Gli incontri sessuali a tre sono accaduti, ma su sua richiesta. Per lei avrei fatto qualsiasi cosa». Sostiene che lei l’abbia continuato a cercarlo: «Anche prima dell’udienza preliminar­e, mi scrisse: “Buongiorno amore mio”. E dopo, ci siamo visti».

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