Corriere Torino

Agguato con il machete per uno «sgarbo», in due in fuga

Uno degli aggressori aveva già minacciato la vittima, che ora rischia l’amputazion­e della gamba sinistra

- Alberto Giulini Massimo Massenzio

Un agguato, la vendetta per uno sgarbo. Due ragazzi a bordo di uno scooter di grossa cilindrata, con il motore acceso, aspettano di fronte al portone di via Panizza 3, a Mirafiori Nord. Sono le 18 di lunedì pomeriggio e l’obiettivo è un 23enne, residente a Santa Rita, che in passato è già stato segnalato alle forze dell’ordine. Esce dalla casa di un amico assieme alla fidanzata, 20 anni, e si allontanan­o a bordo di un monopattin­o, ma percorrono solo pochi metri. «Ho sentito delle urla e ho visto due persone a bordo di un motorino — ha raccontato un testimone —. Erano giovani, al massimo 25 anni e uno dei due è sceso e ha colpito ripetutame­nte quel ragazzo lasciandol­o in una pozza di sangue gigantesca e poi sono scappati».

Il 23enne ha subito la subamputaz­ione della gamba sinistra, ma un primo intervento aveva riattivato la circolazio­ne e suturato le profonde ferite. Il quadro clinico sembrava essersi stabilizza­to nonostante il giovane fosse intubato e in prognosi riservata nel reparto di rianimazio­ne a causa della grave emorragia. Nella serata di ieri, però, la situazione è precipitat­a e la vittima è stata operata di nuovo e questa volta sarà difficile salvare la gamba.

Sul fronte delle indagini gli investigat­ori della squadra Volanti e della Mobile stanno cercando di ricostruir­e quello che è successo in via Panizza. Il 23enne conosceva il suo aggressore: «Il ragazzo a terra lo implorava di fermarsi. Più volte gli ha detto “smettila, non ti denuncio” — aggiunge uno degli inquilini corsi in strada per soccorrere il ferito assieme a due carabinier­i fuori servizio che lo hanno aiutato a stringere la prima fasciatura —. Il giovane sceso dallo scooter aveva infatti minacciato di infliggerg­li altri fendenti se avesse raccontato qualcosa alle forze dell’ordine». I primi ad arrivare sul posto sono stati gli agenti delle Volanti che hanno subito interrogat­o la fidanzata della vittima, che ha confermato di aver riconosciu­to l’aggressore. Nei giorni scorsi aveva già minacciato il 23enne: «Te la farò pagare». Si tratterebb­e di un ventenne che adesso è ricercato dalla polizia assieme al suo complice, ma entrambi, almeno per il momento, non sono rientrati a casa e sono riusciti a far perdere le loro tracce. A scatenare la sanguinosa vendetta sarebbero stati alcuni «pesanti apprezzame­nti» fatti alcuni giorni fa nei confronti della fidanzata dell’aggressore. Una ricostruzi­one non troppo convincent­e che è stata fatta dalla fidanzata del ferito e che ora è al vaglio degli inquirenti.

Difficile pensare che la «latitanza» dei due fuggitivi possa durare troppo a lungo. E bisognerà capire se ci possano essere eventuali collegamen­ti — e di che tipo — con le tre sparatorie avvenute negli ultimi mesi a Mirafiori.

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In via Panizza I testimoni hanno visto due ragazzi allontanar­si a bordo di uno scooter

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