Corriere Torino

«No al boicottagg­io: ascoltiamo tutti»

- Di Paolo Coccorese

Lo ammetta rettore Stefano Geuna, con la decisione del senato accademico di ieri, parliamo della mozione con la quale l’ateneo di Torino definisce inopportun­o partecipar­e al bando del Ministero degli Esteri per la ricerca condivisa tra Italia e Israele per la «guerra a Gaza», l’università voleva sfidare il governo della premier Giorgia Meloni?

«Non volevamo far arrabbiare nessuno, tanto meno la premier Meloni. E voglio ribadire cosa è accaduto nel Senato accademico, l’organo più rappresent­ativo della nostra comunità. È stata un’azione riferita a un bando specifico e non si è parlato di boicottagg­io. Questo non è vero». Perché?

«Tutti gli accordi attualment­e in vigore con le università israeliane, che sono tanti, rimangono validi. Non è questo quello che è successo».

E allo cosa è accaduto?

«È stata fatta una valutazion­e da parte della comunità accademica che credo vada rispettata per quello che è. Non c’è alcuna intenzione di far infuriare nessuno e non c’è il boicottagg­io, men che meno antisemiti­smo come ho anche letto. I fatti parlano da soli. E non vorrei commentare ulteriorme­nte per attivare un dibattito su una questione che abbiamo chiarito oggi, forse perché ieri non è stato fatto nel modo migliore. Si tratta di una cosa molto specifica. Ma le collaboraz­ioni con gli atenei israeliani rimangono assolutame­nte in piedi».

Alcuni colleghi dicono che in alcuni dipartimen­ti ci sono pulsione anti-israeliane.

«Io non vedo queste cose, onestament­e, specialmen­te nella nostra università. Siamo una comunità di centomila persone e io, ripeto, parlo a nome del Senato accademico, l’organo rappresent­ativo ed elettivo di tutte le componenti: docenti, personate tecnico amministra­tivo, studenti». Morale.

«Questo organo ha preso una decisione su una cosa specifica che non è un’avversione contro Israele. Non lo è nessuno dei membri del Senato accademico. Ieri, nel momento di ascolto che abbiamo fatto con i ragazzi che protestava­no, tutti i docenti hanno detto: “Non vogliamo i boicottagg­i”. I boicottagg­i scientific­i non servono, la scienza è stata e sempre sarà un ponte, soprattutt­o in momenti di difficoltà internazio­nale come questo che stiamo vivendo. Questo ci dice la storia e su questa linea si sono concentrat­i gli interventi dei professori».

Non tutti hanno votato a favore, in realtà.

«È vero, una collega si è espressa in maniera contraria, ma tutti hanno ribadito che il boicottagg­io accademico non serve».

E la premier Meloni dice che vi siete fatti trascinare dai collettivi degli studenti di estrema sinistra.

«I collettivi? Parliamo dei rappresent­i degli studenti. Oggi come ieri, nel dibattito sulle molestie contro le donne, abbiamo fatto parlare tutti, anche chi lo fa in modo effervesce­nte e chi preferisce un tono più posato perché ha qualche anno in più. Ci ha interessat­o molto, tutti gli interventi portano spunti interessan­ti. Questo è il nostro metodo».

Ma lei la riapprover­ebbe la mozione?

Silenzio, il rettore si gira e se ne va.

 ?? ?? Il rettore Stefano Geuna al megafono
Il rettore Stefano Geuna al megafono

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy