La Corte dei Conti agli enti locali: «Basta con le autocertificazioni»
Il procuratore Lorelli: «Appaiono fortissimi i rischi di sperpero e malversazione»
Dalla nuova sede di piazza Castello, la Corte dei Conti chiama al «banco degli imputati» la politica e l’amministrazione pubblica. Prima l’appello, da parte del procuratore regionale Quirino Lorelli: «I potenziali danni all’erario devono essere comunicati». Poi l’affondo: «Basta con le autocertificazioni, servono controlli preventivi. Sul totale delle citazioni e relative richieste di condanna, ben 54, per un importo di 4.97 milioni, quest’anno hanno visto come amministrazioni danneggiate Finpiemonte e la Regione».
Il rendiconto del Piemonte, al 31 dicembre 2022, è in negativo per oltre un miliardo e 300 milioni. Quest’anno, prosegue il presidente della sezione regionale di controllo, Antonio Attanasio: «Il saldo finale di cassa dell’ente è pari a 95 milioni di euro». Pertanto, «in merito alle minori riscossioni e alla minore consistenza del fondo cassa rispetto all’esercizio precedente, la Sezione ha raccomandato alla Regione (il cui patrimonio netto è in negativo di 9.378 miliardi di euro ndr) un attento monitoraggio dei flussi di entrata». Riguardo ai bonus Piemonte, gestiti da Finpiemonte «la Sezione ha dovuto sospendere il proprio giudizio, riservandosi, tuttavia, di ritornare sul tema nell’ambito del giudizio di parificazione dell’esercizio 2023».
Anche Atc viene chiamata in causa. «Nell’ultimo scorcio del 2023 sono stati attivati una serie di giudizi per rese di conto nei confronti degli agenti contabili interni ed esterni delle
Agenzie territoriali per la casa, i quali mai, dalla data della costituzione di dette agenzie, ristrutturate nel 2014, avevano assolto al fondamentale incombente», continua Attanasio. Mentre per il Gestore dei Mercati Energetici, o GME, il presidente mette in luce la tendenza ai cosiddetti «certificati bianchi»: «Questa Procura Regionale nell’anno 2023 ha istruito quattro fascicoli, di cui uno per un importo pari a 27,6 milioni, due in attesa di discussione in udienza, rispettivamente per oltre 85 milioni e 13 milioni di euro, e un ultimo, definito con sentenza di condanna del 5 dicembre 2023, per una somma pari a 33,3 milioni».
Il totale dei procedimenti gestiti dal Procura della Corte dei Conti del Piemonte è stato pari a 5.232. «Un numero costante, seppur in modesta crescita rispetto a quello dell’anno precedente», dichiara il procuratore regionale Lorelli, «le denunce e le segnalazioni di possibile danno sono state 1.309, in riduzione rispetto alle 1.468 del 2022 e alle 1.860 del 2021».
Mentre gli importi delle richieste risarcitorie ammontano a 99.98 milioni. Cifra quasi raddoppiata rispetto al 2022 e pari a otto volte l’importo del 2021.
Nonostante il quadro, «ho apprezzato molto l’intervento fatto dal procuratore che ha riconosciuto che nello stato di attuazione del Pnrr il Piemonte è una regione efficiente e che quasi la totalità dei progetti sono in corso, al di sopra delle medie delle altre Regioni», commenta a margine il governatore, Alberto Cirio. «Il procuratore ha riconosciuto anche che in tema di controllo sulla legalità nell’uso delle risorse dal 2020 con Finpiemonte abbiamo cambiato passo e abbiamo iniziato una partecipazione più proattiva per riuscire a garantire l’efficacia dei controlli».
Il governatore Cirio La Corte ha riconosciuto che il Piemonte è una Regione efficiente nello stato di attuazione del Pnnr