Vertice con Pentenero, mancano Azione e Iv Pd in attesa di risposte
Giaccone esulta: «La squadra c’è, si parte»
Alla riunione di coalizione in casa Pd, ieri sera, nel campo largo divenuto in pochi giorni solo «larghetto», l’assenza più assordante è quella dei Verdi e di Sinistra Italiana. Ben prima delle 21, con almeno dieci minuti in anticipo sull’orario di convocazione, gli alleati siedono già tutto in cerchio per costruire l’alternativa a Cirio. Sono circa una quindicina le sedie occupate. Il segretario regionale Domenico Rossi affianca la neocandidata governatrice di centrosinistra, Gianna Pentenero.
Presenti, fra gli altri, anche Mario Giaccone di Lista Civica Monviso e il presidente di Torino
Domani, Giorgio Giardina, che fa le veci dell’assessore al Verde, Francesco Tresso, questa volta assente al tavolo. Ci sono poi la consigliera comunale Elena Apollonio di Demos e altri esponenti in rappresentanza delle galassie di +Europa, dei Radicali, di Volt, del Partito socialista e di Possibile.
Come annunciato, da Avs non si presenta nessuno. Così, restringendosi il campo, anche la coalizione si fa più «-ina» rispetto alla precedente convocazione di giugno. Anche se il «no» all’invito da parte dell’alleanza Verdi Sinistra «è più un messaggio politico» che una reale scelta di viaggiare separati verso il voto del prossimo 8-9 giugno.
Nonostante, infatti, gli iniziali toni durissimi del leader dei Verdi, che dopo la nomina di Pentenero ha parlato di «gesto autoritario da parte del Pd», defilando l’invito e il «no» del gruppo regionale, Bonelli ha comunque ricordato che «l’obiettivo resta l’alleanza per le regionali contro il centrodestra piemontese». Tanto che, fino all’ultimo, fa sapere in giornata il segretario regionale del Pd Rossi «è possibile che partecipino, stanno interloquendo con Roma. Siamo in attesa», di quello che qualche ora più tardi si confermerà un diniego.
Tra i più entusiasti, il presidente Giaccone di Lista Monviso che, sulla porta, prima che la riunione a porte chiuse inizi, annuncia: «Ora la squadra è in campo. Siamo contenti finalmente di partire, da stasera. Abbiamo capito chi è seduto allo stesso tavolo e quale è il candidato. Dobbiamo spiegare» prosegue «ai piemontesi che c’è un’alternativa al governo del Piemonte, a questa destra che non ha dato risposte sulla sanità e sull’ambiente».
Assenti annunciati e previsti, effettivamente, Italia Viva e Azione non partecipano al tavolo. Nonostante i detti e non detti dei giorni scorsi. Tantomeno indietreggia il Movimento 5 Stelle, che nel giro di qualche giorno «dopo il bilancio nel consiglio regionale» si riunirà a sua volta per lavorare al candidato da presentare e al programma.
«Il Piemonte ha diritto a una politica nuova, innovativa, solidale e progressista» recita la carta dei valori del centrosinistra in vista delle regionali 2024, in cui c’è ancora la firma di Avs. «Vogliamo proporre ai piemontesi un programma costruito non per contrarietà alle politiche della destra ma basato su valori e ideali. Le fondamenta su cui costruire il progetto sono sanità pubblica, trasporto pubblico, diritto allo studio e al lavoro, transizione ecologica e attenzione a tutte le fragilità». Un programma ambizioso per un’alleanza larghetta.