Maserati, operai in solidarietà tutto l’anno. Sindacati in allarme
Stellantis chiede altri ammortizzatori sociali. Cirio: «Bene la 500 termica, Mirafiori produce poche auto»
«Un giorno si è rassicurati, ma poi è necessario che queste promesse scendano a terra e calino i propri effetti in termini di occupazione. Alle dichiarazioni devono seguire azioni concrete». Adesso anche il presidente della Regione, Alberto Cirio, chiede a Stellantis un impegno visibile per Mirafiori.
Mentre gli annunci sulla cassa integrazione e gli scioperi si susseguono uno dopo l’altro, quelli su nuove produzioni o assunzioni stentano a decollare. «Il Piemonte sarà la prima regione ad essere ascoltata dal tavolo nazionale, subito dopo la chiusura di
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● Ieri è intervenuto chiedendo per Mirafiori il ritorno a 200 mila auto prodotte quelli più tecnici — ha aggiunto a margine di un impegno istituzionale —. Tutti insieme, compresi i rappresentanti dei lavoratori, saremo presenti con una posizione molto chiara, che è una sola: bisogna aumentare la produzione di veicoli in Piemonte. Perché non è possibile pensare che con i 100 mila veicoli immaginati — rimarca il governatore — si possa riuscire a garantire l’occupazione e mantenere a galla l’indotto. Vediamo con favore tutti i risultati raggiunti in stretta collaborazione con il Comune – ha aggiunto - che ci ha permesso di aprire all’interno di Mirafiori il centro per il recupero delle auto e quello relativo ai test sulle batterie. Ma abbiamo bisogno che si facciano macchine e quindi continuiamo a chiedere che venga intensificata la produzione, in linea con le posizioni del governo. E vediamo con favore il progetto della 500 ibrida a motore. Il motore termico garantisce più occupazione». Nel frattempo Stellantis, ieri mattina, ha fatto sapere ai sindacati che l’intera forza lavoro dedicata alla produzione dei modelli Maserati, quindi 968 lavoratori, sarà coinvolta dal contratto di solidarietà fino a fine anno. Una scelta dettata, secondo la multinazionale, dal calo della domanda a livello mondiale per il segmento delle sportive di lusso con motori termici,in particolare in Usa e Asia. A questa notizia, inoltre, si aggiunge un ulteriore stop sulla 500 bev, dal 25 marzo al 2 aprile, a causa della mancanza di commesse.
«Con questa decisione c’è un’escalation dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali che diventano, a questo punto, strutturali — ha commentato Edi Lazzi, segretario generale della Fiom Cgil di Torino —. Continua il declino industriale della città, una realtà che fa a pugni con le parole dell’amministratore delegato Carlos Tavares». E così il corteo di tutto il settore auto motive previsto per il 12 aprile si preannuncia sempre più infuocato: «Tutti i sindacati chiedono
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● Il sindacalista chiede al governo incentivi per rimettere in moto mercato e produzione nuovi modelli, occupazione e l’apertura di un tavolo di confronto nazionale a palazzo Chigi con Tavares». Dello stesso avviso il segretario generale della Uilm Torino, Luigi Paone: «Senza nuovi modelli ci sarà un aumento degli ammortizzatori, una riduzione delle retribuzioni e una situazione sempre più complicata per tutti». La Fim Cisl invece chiede al governo «di mettere in campo gli annunciati incentivi — dice il segretario Rocco Cutrì — ma anche ulteriori risorse a sostegno dell’industria automobilistica per il difficile percorso di transizione».