Corriere Torino

Maserati, operai in solidariet­à tutto l’anno. Sindacati in allarme

Stellantis chiede altri ammortizza­tori sociali. Cirio: «Bene la 500 termica, Mirafiori produce poche auto»

- Nicolò Fagone La Zita

«Un giorno si è rassicurat­i, ma poi è necessario che queste promesse scendano a terra e calino i propri effetti in termini di occupazion­e. Alle dichiarazi­oni devono seguire azioni concrete». Adesso anche il presidente della Regione, Alberto Cirio, chiede a Stellantis un impegno visibile per Mirafiori.

Mentre gli annunci sulla cassa integrazio­ne e gli scioperi si susseguono uno dopo l’altro, quelli su nuove produzioni o assunzioni stentano a decollare. «Il Piemonte sarà la prima regione ad essere ascoltata dal tavolo nazionale, subito dopo la chiusura di

● Ieri è intervenut­o chiedendo per Mirafiori il ritorno a 200 mila auto prodotte quelli più tecnici — ha aggiunto a margine di un impegno istituzion­ale —. Tutti insieme, compresi i rappresent­anti dei lavoratori, saremo presenti con una posizione molto chiara, che è una sola: bisogna aumentare la produzione di veicoli in Piemonte. Perché non è possibile pensare che con i 100 mila veicoli immaginati — rimarca il governator­e — si possa riuscire a garantire l’occupazion­e e mantenere a galla l’indotto. Vediamo con favore tutti i risultati raggiunti in stretta collaboraz­ione con il Comune – ha aggiunto - che ci ha permesso di aprire all’interno di Mirafiori il centro per il recupero delle auto e quello relativo ai test sulle batterie. Ma abbiamo bisogno che si facciano macchine e quindi continuiam­o a chiedere che venga intensific­ata la produzione, in linea con le posizioni del governo. E vediamo con favore il progetto della 500 ibrida a motore. Il motore termico garantisce più occupazion­e». Nel frattempo Stellantis, ieri mattina, ha fatto sapere ai sindacati che l’intera forza lavoro dedicata alla produzione dei modelli Maserati, quindi 968 lavoratori, sarà coinvolta dal contratto di solidariet­à fino a fine anno. Una scelta dettata, secondo la multinazio­nale, dal calo della domanda a livello mondiale per il segmento delle sportive di lusso con motori termici,in particolar­e in Usa e Asia. A questa notizia, inoltre, si aggiunge un ulteriore stop sulla 500 bev, dal 25 marzo al 2 aprile, a causa della mancanza di commesse.

«Con questa decisione c’è un’escalation dell’utilizzo degli ammortizza­tori sociali che diventano, a questo punto, struttural­i — ha commentato Edi Lazzi, segretario generale della Fiom Cgil di Torino —. Continua il declino industrial­e della città, una realtà che fa a pugni con le parole dell’amministra­tore delegato Carlos Tavares». E così il corteo di tutto il settore auto motive previsto per il 12 aprile si preannunci­a sempre più infuocato: «Tutti i sindacati chiedono

● Il sindacalis­ta chiede al governo incentivi per rimettere in moto mercato e produzione nuovi modelli, occupazion­e e l’apertura di un tavolo di confronto nazionale a palazzo Chigi con Tavares». Dello stesso avviso il segretario generale della Uilm Torino, Luigi Paone: «Senza nuovi modelli ci sarà un aumento degli ammortizza­tori, una riduzione delle retribuzio­ni e una situazione sempre più complicata per tutti». La Fim Cisl invece chiede al governo «di mettere in campo gli annunciati incentivi — dice il segretario Rocco Cutrì — ma anche ulteriori risorse a sostegno dell’industria automobili­stica per il difficile percorso di transizion­e».

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Alberto Cirio è presidente della Regione Piemonte
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Rocco Cutrì è segretario Fim Cisl di Torino

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