Le piazze di aprile: Mirafiori e Earth Day
Aprile sarà un mese di mobilitazioni per la nostra città. Il 12 ci sarà lo sciopero dei metalmeccanici, il primo sciopero unitario negli ultimi 15 anni. Si fermerà lo stabilimento di Mirafiori, per manifestare una preoccupazione che tutti condividono ma che nessuno ha il coraggio di pronunciare: la lenta eutanasia dell’industria automobilistica torinese. Da diversi mesi si susseguono gli annunci di cassa integrazione per i lavoratori e le lavoratrici di uno stabilimento sempre più marginale nelle strategie di Stellantis. Le fotografie imbellettate davanti al Battery hub e al Green campus si scontrano con la cruda realtà: il numero di addetti è crollato e le assunzioni sono ferme. A questo ritmo, tra dieci anni la chiusura dello stabilimento diventerà inevitabile. Questo è un problema di cui si deve fare carico tutta la cittadinanza. Ecco perché noi, studenti e studentesse, giovani lavoratori e lavoratrici, parteciperemo allo sciopero. Siamo convinti che il nostro avvenire potrà essere ricco di opportunità solo se la nostra città difenderà i settori industriali chiave, anticipando le tendenze del futuro. Il caso di Mirafiori è paradigmatico: non si può combattere una battaglia di retroguardia, come fanno alcuni esponenti del governo, elemosinando deroghe su deroghe per rallentare la transizione alla mobilità sostenibile. È assurdo fare i lobbysti per procura di quelle case automobilistiche che poi, immancabilmente, assegnano i nuovi modelli agli stabilimenti francesi, serbi, marocchini... mai a Mirafiori. L’assenza di politiche industriali per la mobilità sostenibile sarà al centro delle piazze anche il 19 aprile. In vista dell’earth Day, ci sarà lo Sciopero Globale per il Clima. È significativo che movimenti climatici e organizzazioni dei lavoratori scendano in piazza, l’uno a fianco dell’altro, con la stessa parola chiave: futuro. Abbiamo appena vissuto l’anno più caldo della nostra storia. Il limite da non superare è pericolosamente vicino. L’appello è rivolto a tutti noi: dobbiamo istruirci, agitarci, organizzarci. È l’unica strada possibile per difendere il nostro futuro.
I temi fondamentali
Lo sviluppo della mobilità e la difesa del clima ci vedono uniti ai lavoratori per difendere il nostro futuro