La Juve scommette su Kean Sabato contro la Lazio riparte l’avventura di Moise
Kean, se ci sei batti un colpo. Al rientro dalla sosta, Vlahovic non ci sarà, costretto a saltare per squalifica la delicata trasferta in casa della Lazio ma non sarà l’unica assenza di peso perché mancherà pure Milik, alle prese con un problema muscolare. La Juve così si affida nuovamente a Moise e auspica che possa essere proprio lui la vitamina giusta per rivitalizzare l’attacco senza protagonisti e gol.
Già, non è soltanto una questione di rotazioni ridotte ma anche di fatturato offensivo: in tre delle ultime sette partite (Inter, Udinese e Genoa), la Signora non ha segnato. Per capire meglio: nelle prime 21 giornate, la Juve aveva una media di 1,67 gol a match; nelle ultime otto, la media è scesa a 1,12. Serve tornare in fretta alla normalità, insomma. Il problema è che c’è poco oltre Vlahovic nell’attacco juventino: Dusan è il capocannoniere con 15 reti, quasi l’intero ammontare del resto del reparto. Gli altri attaccanti, infatti, hanno realizzato 16 gol in tutto: 7 gol Chiesa, 6 Milik e 3 Yildiz, mentre Kean è a quota zero, l’unico a non essere ancora andato a bersaglio in 14 presenze (ma soli 494 minuti in campo).
Ecco, per Moise c’è all’orizzonte la grande occasione: con la Lazio tornerà titolare a quattro mesi dall’ultima volta (11 novembre 2023 contro il Cagliari) e proverà a sbloccarsi e a trascinare la Juve fuori dalla crisi. Il bomber in questi giorni si sta allenando alla Continassa; la maglia azzurra per lui in questo momento è molto lontana. Niente tournée negli Usa con la Nazionale, quindi, ma due settimane di lavoro a casa per tornare protagonista già all’olimpico alla vigilia di Pasqua. Ha due mesi a disposizione per riprendersi la Juve e l’italia, missione non secondaria visto che ci sono gli Europei dietro l’angolo.
Finora la stagione non gli ha riservato sorrisi, anzi. C’è stato soltanto un picco, tra ottobre e novembre, quando Allegri l’ha schierato titolare per sei volte di fila. Per il resto, diverse apparizioni, ma con un minutaggio sempre ridotto al massimo ad un quarto d’ora, e un lungo stop per l’infortunio alla tibia sinistra che lo ha costretto ad un’assenza di tre mesi. Da metà dicembre fino al rientro con l’atalanta di dodici giorni fa. Non solo, in mezzo c’è stato pure il mancato trasferimento all’atletico Madrid nel mercato di gennaio, un altro snodo del cammino accidentato di questa annata. Il rendimento non all’altezza e l’esplosione di Yildiz avevano consigliato alla società una cessione in prestito nella finestra invernale di trattative. Kean aveva scelto i Colchoneros, preferendoli a Monza, Fiorentina e Rennes, ma l’affare è sfumato ad un passo dal traguardo, dopo le visite mediche. Un brutto colpo per il ragazzo e per la stessa Juve perché Moise è di fatto il quinto attaccante nelle rotazioni di Allegri Ora però le assenze di Vlahovic e Milik gli regalano la grande chance: l’ultima (o quasi) per riemergere.
Il ragazzo di Vercelli è l’unica punta a non aver ancora segnato dopo 14 presenze e 494 minuti
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